La tesi che questa nuova biografia sposa, ci che la rende originale e di grande spessore storico, il rifiuto di un certo approccio psicologizzante ?emotivo? e sensazionalista che ha caratterizzato la critica recente. L?autore ci accompagna lungo l?evoluzione dell?uomo, nel rapporto con i suoi pari e i suoi rivali, quelli che hanno condiviso con lui le stesse esperienze: un?infanzia difficile, un?adolescenza dedita allo studio, la precoce scalata sociale, mondana e letteraria. Attraverso le molteplici e successive prese di posizione politica, anche quelle considerate minoritarie, emerge l?antagonismo con i vari Danton, Marat, Sant-Just, in una perenne altalena che gli impedisce di esercitare una qualsiasi magistratura suprema. Quando infine sembra riuscire ad accedervi, viene giudicato e condannato come criminale dai suoi colleghi, il 9 Termidoro 1794. Come sappiamo, nessuna strada di Parigi porta il nome di Robespierre, passato alla storia come l?archetipo del mostro. Senza assolverlo n condannarlo Jean-Clment Martin spiega che tale reputazione fu costruita ad arte dai termidoriani, che dopo averlo sconfitto si vollero affrancare dal loro ruolo nella violenza di Stato. Il 10 e l?11 Termidoro che videro l?esecuzione di Robespierre, Couthon, Saint-Just e circa altri 100 personaggi, servono in realt a denunciare l??incorruttibile? come il solo responsabile del Terrore. Questa accusa ha riscritto la storia della rivoluzione ed ancora la versione dei fatti pi accreditata. L?autore smonta uno ad uno ? dal punto di vista storico ? i miti e la leggenda che circondano il personaggio, per ritrovare l?uomo. Una ricostruzione senza faglie, un libro che restituisce a Robespierre l?immagine dell?eminente uomo politico. |