Il romanzo si apre con una voce narrante, quella di Khaled, bambino di dieci anni la cui morte vicina. Prima di entrare definitivamente nel blu, lo spazio-tempo degli spiriti, racconta la sua storia e quella delle donne della sua famiglia. Una storia che si apre molti anni prima, a Beit Daras, sulla via diretta che dalla Palestina conduce verso il Cairo. L vivono Umm Mamdouh con le figlie Nazmiyeh e Mariam e il figlio Mamdouh. La donna tristemente nota nella zona per non avere un marito e temuta per il suo essere in connessione col mondo degli spiriti. Poi il disastro, il 1948, l'anno della Nakbah, e la famiglia, cacciata dal paesino dai bombardamenti israeliani, subisce le prime perdite: Mariam uccisa, Nazmiyeh stuprata e Mamdouh ferito gravemente a una gamba. La madre scatena il djinn contro gli invasori, uccidendone molti prima di soccombere a sua volta. Per i sopravvissuti comincia la dura esistenza di profughi: Mamdouh si trasferisce all'estero in cerca di fortuna e finisce negli Usa con la moglie. Ha un figlio che morir giovane, dopo aver rinnegato le sue origini arabe, e che gli lascer un'amatissima nipotina, Nur. Nazmiyeh scopre di essere incinta e sa che il figlio frutto dello stupro: con il sostegno del marito decide di tenerlo (Mazen diventer un leader della lotta palestinese, torturato e incarcerato per oltre vent'anni); col tempo arrivano altri nove figli tra cui l'unica femmina Alwan, a sua volta l'erede della speciale capacit di sentire e vedere i djinn della famiglia. |