Cina. Un uomo con mani vecchie millenni, immobile dove il buio sovrano. Qin Shi Huang Di, primo imperatore cinese, personaggio storico divenuto famoso nel mondo per la sua straordinaria sepoltura, con migliaia e migliaia di statue in terracotta riproducenti aurighi e cavalli, arcieri, fanti, cavalieri e ufficiali che ancora lo vegliano, tutti diversi, nessuna ripetizione. Gli scavi archeologici, iniziati nel 1974 vicino al Monte Li nella Cina Orientale e tuttora in corso, segnano l?incommensurabile distanza da un passato che occhieggia somiglianze con il presente vissuto da Kristin, l?archeologa americana che nel romanzo coordina i lavori dello scavo in un?area che pi grande della Valle dei Re in Egitto. Perch nessuno mai potesse svelare il segreto di quel luogo, furono bloccate tutte le uscite del sepolcro. ?Ogni mattino sono stato imperatore?. Qin Shi Huang Di: ancora non camminava e gi giocava con i serpenti; non parlava, ma aveva un lupo per compagno e istruttori di spada per maestri; ancora adolescente, comandava una delle pi formidabili macchine da guerra della storia. Mentre il fedele eunuco racconta, riaffiorano alla mente dell?imperatore ricordi di guerre, violenze, terre conquistate, le alluvioni nelle grandi campagne cinesi, le grandi strade e le imponenti dighe. Figura enigmatica, ricordato come truce guerriero che regn dal 221 al 210 a.C., facendo del piccolo stato di Qin l?attuale Cina. Cancell tremila anni di storia ordinando un rogo di migliaia di libri, am una concubina cui regal una libellula nera, imbarc duecento giovani per un viaggio verso l?isola dell?immortalit, ma nessuno di loro fece pi ritorno. Nell'aria si ode ancora l?eco dei suoi tamburi da guerra. Un impero tace sottoterra: il tributo pi grande per strappare ammirazione al mondo intero. Presentazione di Roberto Pazzi. |