Nell'immagine rarefatta di un'alba appare la possibilit di un incontro, di un noi. La luce, protagonista indiscussa della scena (luce, luce ovunque circondata / da s), sprigionata da un sole che, se in apparenza rassicura, in breve diventa abbacinante: agisce sui corpi e sul testo come su superfici riflettenti, nella cornice di ci che Laura Pugno chiama casa. Ma il bosco, la foresta, non sono luoghi di conforto, s di smarrimento e conoscenza. Intorno al duale della coppia, infatti, si apre una pluralit di altri: i vivi, i morti, gli elementi (legno, mare, luce-incendio, metallo...), partecipi insieme a noi della medesima, antichissima esperienza. |