"Il romanzo (pubblicato la prima volta da Rizzoli, nel 1999) una combinazione di mosse ingegnose: una macchina scenografica a scacchiera. I suoi spazi mobili sono resi illusori dal tatticismo dei giocatori. Tutto succede, in questo teatro di manovre ingannatrici, senza che nulla appaia accadervi. Il macchinismo in obbligo ora con la falsit, ora con gli sghembi della ragione. Il traffico delle apparenze gestito, in tutti i casi, dalla contraffazione: canagliesca da una parte; dettata dalla disperata lucidit della ragione dall'altra. La partita truccata. La verit uno scavalcamento, uno scacco matto che scombina. Sfugge sempre dietro l'angolo per. Ed della stessa materia di cui sono fatti i sogni. 'La mossa del cavallo' un giallo in forma di 'farsa tragica' (irresistibile con i suoi crescendi rossiniani); e in posa di romanzo storico accreditato dal saggio Politica e mafia in Sicilia (1876) di Leopoldo Franchetti. La vicenda si svolge, tra Montelusa e Vigta, nell'autunno del 1877: ai tempi della Sinistra storica al governo, e dei malumori contro il mantenimento dell'odiosa tassa sul macinato. Un intero Libro delle mirabili difformit, prossimo al Bestiario, si riversato in quel circo che la provincia nella quale stato precipitato, come dentro una ragnatela, l'ispettore capo ai mulini Giovanni Bovara: un ragioniere a cavallo, succeduto nell'impiego ai colleghi Tuttobene (dato in pasto ai pesci) e a Bendic (abbandonato ai cani, come suggeriva il nome di familiarit gattopardesca). C' una Gazza ladra, vedova allegra con tanto di tariffario; e c' un Sorcio cieco (l'intendente di Finanza), che tutti chiamano scarafaggio merdarolo perch uso ad appallottolare e interrare le mazzette riscosse. Segue un prete sciupafemmine e strozzino, che il cugino vede come un bmmolo con i manici ad ansa, riplasmato sul modello della donna pentolaccia di manzoniana memoria. Non mancano gli armali velenosi (l'avvocato Faslo e La Manta, vice del delegato Spampinato) che illecitamente hanno fatto tana delle carte pi compromettenti dell'Intendenza. Nani, anche a forma di botte, spilungoni, strabici e scimmieschi, errori di natura sempre, sono i corrotti sottoispettori scelti e pagati per non vedere i mulini clandestini degli evasori." (Salvatore Silvano Nigro) |