Chi colui che pu dire la verit? E quali rischi corre? Quanto gli pu costare il suo parlar chiaro? E ancora: qual il rapporto tra la verit e il potere? Deve coincidere, il dire la verit, con l'esercizio del potere, o deve essere un'attivit del tutto indipendente e separata? Verso la fine del V secolo a.C., nella Grecia classica, la verit comincia ad essere percepita come un problema. Anzi, secondo Foucault, la problematizzazione della verit l'elemento che caratterizza la fine della filosofia presocratica e l'inizio della filosofia cos come ancora oggi noi la conosciamo. L'obiettivo dichiarato di queste lezioni, tenute a Berkeley nel 1983, appunto quello di ricostruire, attraverso la problematizzazione del concetto di verit, una genealogia dell'atteggiamento critico nella filosofia occidentale. Il metodo seguito quello dell'analisi filologica. Protagonista di questo seminario foucaultiano infatti una parola, il termine 'parresia', che connota, nella lingua greca, l'attivit di colui che dice la verit. Seguendone il percorso nelle tragedie di Euripide, nei testi socratici di Platone, e poi in quelli di Aristotele e Plutarco, Epitteto e Galeno, Foucault restituisce a pieno le tensioni etiche della societ greca, e insieme propone la questione centrale del suo metodo di indagine: vi sono momenti, nella storia del pensiero, in cui certe realt ? la verit, la criminalit, la follia, il sesso ? diventano un problema; su questi momenti che conviene addensare l'attenzione, l che bisogna indagare. In questa edizione le lezioni di Berkeley sono accompagnate in appendice dal testo integrale della conferenza tenuta da Foucault all'Universit di Grenoble nel maggio del 1982, in cui si possono rintracciare in forma embrionale i filoni di ricerca che svilupper nel corso del suo lavoro sulla parresia. Introduzione di Remo Bodei. In appendice il testo della conferenza di Grenoble sulla "Parresia". |