La formazione ? ma anche l'anima, la burrascosa tensione estetica e conoscitiva ? di uno dei maggiori poeti del nostro tempo, Giuseppe Conte, erompe attraverso l'appassionato e appassionante racconto della vita di colui che, a giudizio di T.S. Eliot, ha dato al mondo ?il pi grande esempio di poesia moderna?, l'immenso Charles Baudelaire. Bench accurata e seriamente documentata, la trascinante biografia dell'autore de I Fiori del Male viene da Conte evocata, pi che ricostruita; essa, infatti, prende corpo da vertiginosi ricordi di adolescenza, allorch Conte fu folgorato da L?Albatro, da une passante, dal Profumo esotico, da Il Cigno, che d il titolo a questo rapinoso libro, e da tanti altri intensissimi capolavori dai quali farsi portare come da un mare in tempesta, e grazie ai quali scegliere un destino: ?Chi non ha letto Baudelaire nell'adolescenza partito svantaggiato per l'avventura della vita?, scrive Conte con inesausta fede nella poesia, che, nel caso de I Fiori del Male, al quale egli devoto, diviene un ?invito a vivere la vita nella sua pienezza torbida e debordante. Dalla Prefazione di Emilio Zucchi |