Ne Il calore del sangue Irčne Némirovsky volge l?attenzione alla vita di provincia francese che, in apparenza, risulta quieta, semplice, anche troppo pacata, ma basta sollevare qualche velo per scoprire che la realtŕ č ben piů turbolenta. La figlia di due ricchi proprietari terrieri sta per sposarsi con un bravo giovane, innamorato e di buona famiglia. Tutto sembra perfetto, tutti sembrano felici, finché ogni maschera comincia a crollare, sciogliendosi come cera innanzi al calore del sangue, sconvolgendo una serenitŕ puramente fasulla. Un dramma famigliare che riporterŕ alla luce segreti ormai dimenticati e smaschererŕ le ipocrite apparenze della vita di provincia. Irčne Némirovsky (1903 - 1942) fu una scrittrice francese di origine ebraica, vittima dell?Olocausto. Nata in Ucraina, di religione ebraica, convertitasi poi al cattolicesimo, ha vissuto e lavorato in Francia. Tra le sue opere piů importanti ricordiamo: David Golder (1929), Il ballo (1930), I falň dell?autunno (1957, postumo), Suite francese (2004, postumo).Ne Il calore del sangue Irčne Némirovsky volge l?attenzione alla vita di provincia francese che, in apparenza, risulta quieta, semplice, anche troppo pacata, ma basta sollevare qualche velo per scoprire che la realtŕ č ben piů turbolenta. La figlia di due ricchi proprietari terrieri sta per sposarsi con un bravo giovane, innamorato e di buona famiglia. Tutto sembra perfetto, tutti sembrano felici, finché ogni maschera comincia a crollare, sciogliendosi come cera innanzi al calore del sangue, sconvolgendo una serenitŕ puramente fasulla. Un dramma famigliare che riporterŕ alla luce segreti ormai dimenticati e smaschererŕ le ipocrite apparenze della vita di provincia. Irčne Némirovsky (1903 - 1942) fu una scrittrice francese di origine ebraica, vittima dell?Olocausto. Nata in Ucraina, di religione ebraica, convertitasi poi al cattolicesimo, ha vissuto e lavorato in Francia. Tra le sue opere piů importanti ricordiamo: David Golder (1929), Il ballo (1930), I falň dell?autunno (1957, postumo), Suite francese (2004, postumo). |