" I: Premessa Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo: - Io mi chiamo Mattia Pascal. - Grazie, caro. Questo lo so. - E ti par poco? Non pareva molto, per dir la verit, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter pi rispondere, cio, come prima, all'occorrenza: - Io mi chiamo Mattia Pascal. Qualcuno vorr bene compiangermi (costa cos poco), immaginando l'atroce cordoglio d'un disgraziato, al quale avvenga di scoprire tutt'a un tratto che... s, niente, insomma: n padre, n madre, n come fu o come non fu; e vorr pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de' vizii, e della tristezza dei tempi, che di tanto male possono esser cagione a un povero innocente..." |