Come si stratificano le appartenenze identitarie (uomo-donna, uomo-animale, bianco-nero, civiltà-barbarie) che portano alle gerarchie e ai sistemi politici, religiosi e ideologici? Come si declinano le affiliazioni e le esclusioni dell'umano, tra solidarietà e ferocia? Tenendo ben a mente l'insegnamento di Primo Levi che parlava di Auschwitz come di "un immenso laboratorio dell'umano", due voci molto diverse tra loro - Cavalli Sforza è il genetista noto in tutto il mondo per aver dimostrato l'infondatezza e l'inconsistenza scientifica del razzismo, Padoan è una scrittrice che da tempo si occupa di genocidi e totalitarismi - dialogano cercando di individuare quali sono oggi le forme benefiche del "noi", partendo da quello costituito da una coppia a quello di famiglia, da quello di tribù di caccia fino alle comunità virtuali di Facebook o Twitter. Alla fine la risposta sarà chiara: il noi è l'utilità delle nostre azioni nei confronti del gruppo sociale a cui apparteniamo. |