L'occhio della fenice consente al lettore di rivisitare il cammino iniziatico di Osiride alla luce dell'antica cosmologia basata sulla precessione degli equinozi, la stessa che ha orientato l'ordinamento dei quadri del Libro dei mutamenti cinese, I-Ching. A partire da questo testo analogie di numeri, immagini e miti riappaiono nei mandala tibetani, nei miti greci, nei vangeli, nell'Apocalisse di San Giovanni, nella cabala ebraica e segreta. Tutti i dati numerici che fanno da sfondo a queste antiche rivelazioni sono stati elaborati al computer che ne ha illuminato i nessi in una deriva trasversale animata da una collana di archetipi. Una trama di immagini che si definisce tra coincidenze e richiami nel deposito numerico giungendo a illuminare la sequenza portante delle formule del Libro dei morti degli antichi egizi custodito a Torino. Il lettore potrà percorrere le strade di queste forze e, nella percezione dei passi magici di Osiride, comprendere le metafore iniziatiche riflesse nei testi sacri egizi. A questo proposito il libro contiene un metodo che, utilizzando le chiavi numerologiche del Libro dei mutamenti cinese, I-Ching, consente l'accesso divinatorio alle formule del Libro dei morti degli antichi egizi. L'autore riporta l'ultimo colloquio con il noto egittologo Boris De Rachewiltz, traduttore del papiro di Torino, che ha espresso il suo apprezzamento per il rigore della ricerca sugli antichi testi e sui reperti dai musei del mondo, riproposti con foto e disegni. |