Fra il Seicento e la fine del Settecento, nasce e si sviluppa in Francia un genere che subito raggiunge picchi mai eguagliati in seguito: il ritratto. In poche righe vengono disegnati profili non meno memorabili di quelli di certi personaggi di romanzo. Ma qui si tratta, molto spesso, di persone illustri. Di questi scritti Cioran era un conoscitore portentoso: nessuno dunque meglio di lui avrebbe potuto, attingendo al vasto giacimento dei mmoires, allestire una galleria al tempo stesso cos personale e cos essenziale: dall'ineguagliabile Saint-Simon, anima equatoriale, a Madame du Deffand, soavemente feroce sulla marchesa du Chtelet; da Madame de Genlis - che ritrae un Rousseau acrimonioso, ipocrita e vanitoso - a Rivarol, implacabile su Mirabeau; da Talleyrand, moralista demoniaco, a Madame de Stael e a de Pradt, che vede lo spirito di Napoleone come un guazzabuglio met manto regale, met costume da arlecchino; da Chateaubriand, che infierisce su Talleyrand, a Benjamin Constant e a Sainte-Beuve - per terminare con Tocqueville. Con una luminosa osservazione a fare da guida: Il ritratto come genere nato per lo pi dal risentimento e dall'esasperazione dell'uomo di mondo che ha frequentato troppo i suoi simili per non aborrirli. |