Ci dicono che il paesaggio il grande malato, preda di speculatori: basta affacciarsi alla finestra per vedere i condomini e le villette a schiera l dove c'erano pinete e prati. Ma la Storia non ha inferto al paesaggio danni altrettanto irreparabili? Si parte da un concetto logorato dall'uso, quello di memoria, cui si attaccano gli altrettanto logorati giorni della memoria. In un percorso tra luoghi e paesaggi carichi della violenza della storia, aiutato da libri e da sogni, Alberto Cavaglion suggerisce di usare uno sguardo libero, che scavi e insieme costruisca un percorso di rigenerazione. Sulle rovine della grande selva del Novecento, dove la terra reca visibili i segni di contaminazioni, tutti ? nelle stazioni ferroviarie, lungo le frontiere, su ponti crollati, negli stadi di calcio, nelle scuole ? dovremo riscoprire l'inventiva della vita e della letteratura. |