Con il conflitto sull'altra sponda dell'Adriatico la guerra ritorna nel centro dell'Europa. La Jugoslavia, punto di passaggio e di incontro tra l'Est e l'Ovest all'epoca della divisione in "blocchi", si disintegra e scompare in mille battaglie sanguinose. Una guerra di stati e nazioni, di culture e religioni dove ogni conquista territoriale è preceduta dalla "pulizia" della popolazione civile. Le guerre jugoslave appaiono "irrealistiche", perché non hanno obiettivi raggiungibili senza un massacro infinito tra le diverse etnie. Slovenia, Croazia, Bosnia, Erzegovina, Vojvodina, Montenegro, Serbia, Kosovo, Macedonia. A sei anni di distanza il drammatico mosaico disegnato dalla studiosa conserva una sconcertante attualità. |