 "Sinora ho dedicato alla mia anima poche se pur devote pagine: ora intendo porre rimedio a quella menda, dicendone non tanto di pi quanto forse di meglio o di pi acconcio. La dedicataria di queste mie note non esisterebbe affatto qualora io non gliele dedicassi: proprio come un?immagine ? non gi la sua ?cosa? ? non esiste se nessuno si prende la gravosa briga ? o si d la dolce pena ? di percepirla. O un sogno, se nessuno lo sogna. E, sebbene lei potrebbe pure offendersi per il fatto di averla io paragonata a un sogno (nel quale chiss mai avvertirebbe un?allusione all?inconsistenza stessa del ?miraggio?) ? ma potrei altrettanto bene aver detto ricordo, presagio, fantasticheria? ? credo che infine trover la forza, e certo l?onest, di apprezzare questa mia odierna, rinnovata dedizione. Ho scritto queste pagine per gioco, e le ho chiamate fiabe invece per dovere. Il sottotitolo mi apparve subito ? non appena considerai il mio modo di procedere (?) ? parte organica del nome, come se uno dicesse per esempio John il Rosso, o Jack lo Squartatore." (l?Autore) Prefazione di Alessandro Ramberti. |