Dazai Osamu, una delle voci pi originali e discusse della letteratura giapponese del Novecento, nacque nel 1909 da una famiglia di ricchi proprietari terrieri, gli Tsushima, che secondo autorevoli studiosi facevano parte di un'aristocrazia nebulosa nelle sue linee, ma indiscutibile. La consapevolezza di appartenere a una classe privilegiata per diritto di nascita fu probabilmente alla base del senso di colpa angosciosamente avvertito dallo scrittore nel corso di tutta la sua vita e da cui sarebbe nata non solo la rivolta contro ogni forma di autorit costituita (la famiglia, i circoli letterari, lo stato), ma anche la ricerca disperata di un suo inserimento entro i movimenti politici clandestini di sinistra, verso gli anni Trenta; esperienza peraltro amarissima da cui si sarebbe ben presto allontanato. Nacque da questo l'interpretazione seducente di Dazai come aristocratico ribelle solidale con le classi popolari ma incapace di identificarsi con esse, e di "Shayo" ("Il sole si spegne"), una delle sue opere pi alte, pubblicata nel 1947, come di una vivida rappresentazione dell'aristocrazia giapponese in declino, al punto che il titolo del romanzo ha introdotto nel lessico giapponese un nuovo termine, shaydzoku, la gente del sole calante . Giudicato con severit dagli ambienti conservatori che non giustificavano i suoi eccessi, i suoi ripetuti tentativi di suicidio, la sua sfida alla societ e al,perbenismo, Dazai venne nel dopoguerra riconosciuto da un'intera generazione come il suo rappresentante pi autentico, e il suo messaggio di disperazione e di anticonformismo venne accettato, condiviso, esaltato. Dazai si uccise nel giugno 1948 e la sua morte ebbe un'enorme risonanza che dur a lungo, stimolando anche reazioni di un estremismo sconcertante (uno dei suoi allievi, Tanaka Hidemitsu, si uccise davanti alla tomba del maestro). Il suicidio del grande scrittore emblematicamente chiudeva un periodo. Si avviava alla fine il momento pi tormentato dell'esperienza del dopoguerra, segnato da smarrimento, disperazione, disordine, ma anche dalle speranze di un rinnovamento radicale della societ giapponese, ben presto amaramente deluse. Il messaggio di Dazai sarebbe comunque rimasto, anche nel Giappone dell'affluenza economica, come lo specchio di un'epoca. |