Il libro si apre con la morte del patrigno della scrittrice, un evento che la turba profondamente, trasportandola negli irrisolti eventi della propria giovinezza, nell'indistinta consapevolezza di lei bambina e ragazza. A undici anni fugge con la famiglia dai pettegolezzi e dai fantasmi che infestano casa sua, per iniziare altrove una nuova vita con un diverso padre. Adolescente sogna i cavalieri di Re Artù, mentre il collegio è un santuario con a capo una suora terribile. A diciannove anni un dolore persistente l'obbliga all'uso di farmaci distruttivi e a frequentare gli psichiatri: l'inevitabile ricovero la lascia sterile e obesa. Segue la fuga dall'universitià e da un matrimonio. A cavallo tra autobiografia e romanzo di formazione, "I fantasmi di una vita" restituisce al lettore le fasi di un'esistenza, in un andamento circolare che apre e chiude sullo smantellamento di una casa - e di un'era - del tempo presente. |