Fragile, antica, bene che appartiene ed è caro all'umanità, Venezia è soggetto di innumerevoli progetti in apparenza tesi a ridurre la sua distanza dalla "modernità" e a "salvarla dall'isolamento", ma che nei fatti minano la sua sostanziale diversità dalle città di tutto il mondo e dunque rischiano, come sta già avvenendo, ad esempio, con il transito delle grandi navi di ucciderla. Il caso di Venezia, permette a Settis un ragionamento universale: da l'Aquila a Chongquing, città della Cina che nel 1930 aveva 600.000 abitanti e ora ne ha 32 milioni, mutamenti frenetici imposti da ragioni produttive e commerciali violano il contesto in cui nasce e vive lo spazio sociale, ragione prima e senso ultimo di ogni città. Le città muoiono se dimenticano se stesse, e oblio di sé, per una comunità del nostro tempo, non vuol dire solo dimenticanza del proprio passato, ma anche mancata consapevolezza del proprio ruolo nel presente. |