Uscito nel 1968 e oggi introvabile, "La classe operaia italiana" di Giorgio Amendola, , come scrive Giulio Sapelli, un punto di riferimento per chiunque voglia capire la storia del nostro paese e del movimento operaio. La tesi di Amendola partiva da una semplice constatazione: la maggioranza degli operai italiani lavorava in aziende piccole e medie e solo una minoranza nelle grandi fabbriche. Da ci discendeva una conclusione politica: occorreva ribaltare tutta la linea allora prevalente nei tre grandi sindacati italiani e anche nei partiti della sinistra. Amendola scriveva da capo politico e con un fine politico, avanzando una tesi dirompente che lo isol all?interno del PCI e che and dimenticata nella successiva stagione dell?autunno caldo e del terrorismo. Insieme a questo saggio presentiamo l?intervento di Amendola del 1979 sull?atteggiamento della classe operaia torinese nei confronti del terrorismo. Sulla lezione della FIAT pubblichiamo anche un saggio coevo di Giulio Sapelli: "Grande impresa, comportamenti sociali e sindacato: il caso FIAT". Leggere questo saggio, a mezzo secolo di distanza, mostra come la classe politica italiana dell?epoca riuscisse a comprendere e interpretare il paese reale e a elaborare idee e azioni politiche conseguenti. Una lettura anche di educazione civica. |