All'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, nel paesaggio europeo devastato dai bombardamenti aerei e dalla mostruosa potenza delle armi impiegate, anche il patrimonio culturale rappresent un aspetto centrale della ricostruzione. Con il decollo del nuovo ciclo espansivo apertosi a met degli anni Cinquanta, nuove e pi complesse prospettive legarono la gestione del patrimonio culturale ed ambientale alla costruzione degli apparati di tutela e di sicurezza sociale. Il patrimonio culturale ed ambientale, riconosciuto come oggetto di un diritto fondamentale al godimento della bellezza e del sapere da tutte le costituzioni europee, divenne elemento fondamentale di questo nuovo sistema. Il libro offre di questa vicenda una ricostruzione ampia e specificamente dedicata al caso italiano. Dal lento e controverso avvio all'interno dei lavori dell'Assemblea Costituente, dove la tutela fu riconosciuta come principio fondamentale di un nuovo Stato che gettava le basi della propria architettura sociale, attraverso le prime leggi approvate per singole questioni, fino ai momenti di elaborazione ed analisi complessiva venuti tra la met degli anni Cinquanta e la met dei Sessanta con l'istituzione di alcune importanti Commissioni d'inchiesta, lo stato del patrimonio culturale italiano emerge da queste pagine nella sua sempre pi precisa e meglio definita identit concettuale, e nelle sue connotazioni fattuali. |