Il volume presenta sia l'esperienza di Halivni sulla Shoah che la sua riflessione maturata a partire da essa. Si tratta di un pensiero in continua evoluzione nella ricerca di risposte alle gravi incertezze e domande che tale tragico evento pone: egli infatti ritiene insufficienti e inadatte le spiegazioni strettamente storiche, sostenendo che la causa vada piuttosto cercata su un piano metafisico. Sconfessando ogni teodicea che voglia giustificare Dio e discolparlo per quanto accaduto, sostiene che la Shoah abbia prodotto una radicale "scossa" nell'ambito dell'Alleanza, senza tuttavia infrangerla o rimuoverla. La domanda emergente quella relativa all'assenza di Dio, che cerca una risposta nella tradizione e soprattutto nella qabbalah luriana, dove l'assenza divina compresa in relazione all'esercizio della libert umana. In questa prospettiva si delinea una comprensione della storia che dipende tanto da Dio quanto dall'uomo, nell'orizzonte di un rapporto ininterrotto fra i due partner. |