Un classico della storiografia del Novecento, un testo che ha rivoluzionato le letture tradizionali dell’opera del grande tessitore. All’interpretazione realistica, infatti, lo storico siciliano ne sostituisce una idealistico-liberale e tuttavia, scrive il massimo studioso della storiografia italiana del secolo breve, Walter Maturi, senza negarne il «momento machiavellico». Il Cavour di Omodeo è «fermissimo nell’ideale liberale» anche quando «ebbe incertezze, oscillazioni, improvvisazioni». Scritto durante la fase terminale del fascismo, il libro sottolinea che proprio la parte più feconda dell’operato cavouriano va ricercata «nell’affermazione del regime parlamentare del Piemonte… nocciolo del regime parlamentare in Italia». Altrettanto innovative sono le conclusioni sulla funzione «storica di Mazzini e di Cavour nel Risorgimento», da intendersi come «dialetticamente necessari l’uno all’altro». |