Quadri, dipinti, immagini, in fila sulle pareti di musei e gallerie, stanno l in bella mostra per essere guardati. In realt, sono stati fatti propriamente per essere guardati. Senza qualcuno che li guardi, sono oggetti mancati, prima ancora che inutili, sono opere a met, per cos dire, solo potenzialmente complete, come in un dialogo in cui uno dei due interlocutori manchi ancora all'appello. Sta dunque allo spettatore fare l'altra met dell'opera, rispondere a quell'appello che le immagini implicitamente gli rivolgono. Ma non basta entrare in un museo o visitare una mostra per riuscire a vedere quel che veramente ci sarebbe da vedere; non basta dare un'occhiata frettolosa, come spesso succede, o limitarsi a registrare la prima immediata impressione. Per stabilire con le opere quel tipo di rapporto che le opere stesse ? e i loro artefici attraverso di esse ? si aspettavano e si aspettano dal loro pubblico bisogna cercare di essere il tipo giusto di pubblico. La pittura si pu vedere anche cos: per capire che cosa veramente vediamo e che cosa non vediamo, per imparare a vedere meglio, a vedere di pi. E persino a vedere noi stessi, perch le immagini, anche quelle pi antiche, anche quelle che ci parlano dal passato, ci dicono chi crediamo di essere, e ci fanno vedere come siamo. Perch l'ora dello spettatore, come quella delle immagini, sempre ora. |