La categoria di sacrificio appartiene alla tradizione religiosa dell?umanit ma altres una dimensione universale dell?esistenza. Perch in questi tempi si avanza la proposta di abbandonarla? Sacrificio rinuncia a qualcosa per ottenere un bene pi grande, cui si oppongono due argomenti: contraddirebbe la tensione verso la pienezza di vita, desiderio fondamentale di ognuno, e negherebbe la gratuit della relazione, per via di uno scambio finalizzato a ottenere qualcosa da qualcuno, anche dalla divinit. Una rilettura attenta della tradizione biblica ne mostra le diverse accezioni: il sacrificio di Isacco descritto nell?Antico Testamento, ad esempio, diverso da quello del Cristo in croce, cos come all?interpretazione violenta del termine si possono contrapporre i temi dell?amore, della misericordia, della giustizia che vanificano il sacrificio cultuale e una ricomprensione della morte di Ges (nella Lettera agli Ebrei) come fine dei sacrifici nella comunione con Dio. Il cristianesimo continua a sostenere il valore del sacrificio come ?dono? ed esso ancora indispensabile nella vita personale e sociale, necessario per la dinamica relazionale in cui gli esseri umani vivono e desiderano. I diversi contributi di questo volume sono accomunati dal tentativo di restituire al tema i suoi significati pi profondi: dal porsi della questione in prospettiva filosofico-teologica, e in autori come Blondel, Girard, Ricoeur, Vattimo, agli studi di esegesi biblica, di teologia patristica, eucaristica, fondamentale, antichi e moderni. |