Il concetto del male ha sempre preoccupato e angosciato gli uomini di ogni era e civilt. Perch si soffre? Perch si muore? Quali sono le origini, le ragioni del male? Esiste il male come categoria assoluta, trascendente, oppure scaturisce dall'uomo perch insito in lui? Il male e il bene possono esistere senza l'uomo? Se si accetta l'esistenza di un essere divino perfettamente buono e onnipotente, come si pu giustificare il male? Ovunque il male rappresenta la trasgressione, il disordine, la separazione: ci che distrugge, il caos, il nemico, il diverso, le forze misteriose e pericolose della natura, tutto ci che procura ostacoli e squilibri interni ed esterni. Nel Buddhismo il male un'idea illusoria, un sovvertimento dovuto all'attaccamento all'illusione e alla vita. Nelle scritture del Buddhismo e specialmente nella religione popolare, ogni singolo aspetto del male fu personificato e divenne parte d'una entit indicata con il nome di Mara, il Distruttore, il Calunniatore, il Generatore di inciampi. L'autore ripercorre la storia di Mara in tutti i suoi miti e le sue tradizioni, anche in quelle pi remote che affondano la loro origine nei Veda, le scritture pi antiche dell'India. L'opera un lungo viaggio nei secoli attraverso culture profondamente diverse, nell'ambito di un immaginario religioso spesso misterioso e di non facile comprensione. |