Dike, la Giustizia, figlia degli Dei, sar forse costretta, alla fine del suo destino, a coincidere con Nomos, il diritto posto dalla volont umana uscita da una guerra vittoriosa? La Giustizia apparirebbe allora come un fatto, indisgiungibile dal fatto del potere e delle sue leggi. Oppure Dike, la Giustizia, fa segno, indica qualcosa che trascende i fatti, e che tuttavia deve coi fatti del potere e delle leggi implicarsi? Ecco l'interrogazione eterna della nostra civilt. Per comprendere come oggi questi concetti e rapporti si dispongano, necessario tornare al punto in cui si sono determinati per la prima volta, ripercorrerne la genealogia. quello che fanno Massimo Cacciari e Natalino Irti ripensando un classico saggio del grande filologo Werner Jaeger, apparso all'indomani della seconda guerra mondiale. |