|
Scrittori presenti: 20913 Menu categorie Menu |
Raramente mi capitato di leggere un romanzo cos lungo (817 pagine), eppure cos intenso. Vi assicuro che unesperienza altamente coinvolgente, al punto tale che come si inizia la lettura si desidererebbe andare sempre avanti, senza mai fermarsi, per giungere alla fine. Va da s che invece sono necessarie delle interruzioni, anche per riflettere e spunti e motivi ce ne sono in abbondanza. Il teatro della rappresentazione come al solito Erto, il paese natio, ma la vicenda, questa storia di Neve Corona Menin, lunica bimba nata nel gelido inverno del 1919, qualche cosa di straordinario, come del resto lo la protagonista. Sospeso fra realt e fantasia, con escursioni anche nel campo dellhorror, il romanzo ha una forza travolgente, grazie a un testo vitale e particolarmente suggestivo. Neve la parte buona della strega Melissa, tornata nel mondo per porre rimedio ai torti commessi in vita, una specie di santa in grado di miracolare, come in effetti ogni tanto fa, ma vittima della cupidigia del padre teso ad arricchirsi grazie alle straordinarie qualit della figlia, in un egoismo cieco e sordo, che porter a una serie di disgrazie e di delitti di raccapricciante efferatezza. Il contrasto fra lessenza spirituale della fanciulla e la bestialit materiale del genitore riesce a dare allopera quella continuit logica che indispensabile per sostenere limpatto con una storia particolarmente lunga. In questo contesto si inserisce la vita del paese, la coralit dei suoi abitanti nei riti annuali della primavera e dellautunno, nella fienagione e nel taglio delle piante, nelle sere trascorse allosteria, un microcosmo reale, pulsante di umori, anche primitivo, talvolta violento e chiuso, oltre che omertoso. I caratteri dei personaggi, le descrizioni delle stagioni, le pagine dedicate ai rigidi e nevosi inverni sono tutti elementi che nobilitano questo romanzo. Pur se la vicenda di fantasia preminente, si rimane stupiti di fronte alla soavit, quasi poetica, che lautore dedica a immagini della natura, con albe, tramonti, i vortici del fiume Vajont, le cime, i boschi, una sorta di concerto che accompagna tutta lopera. Nellinsieme Corona riuscito a mantenere in adeguato equilibrio la violenza e la bont, lorrore e la nobilt dei sentimenti, un gioco difficile e anche pericoloso condotto tuttavia con mano sicura dalla prima allultima pagina. Chiuso il libro ci si sente come frastornati dalla forza della macchina narrativa, ma solo un momento, perch ci si accorger ben presto che questa splendida storia lascia dentro un senso di grande serenit e di Neve serberemo il ricordo come della parte migliore di ognuno di noi, quella platonica ingenuit infantile non condizionata dalla realt e di grande aiuto per superare gli scogli della vita, pur se rifugiandosi solo in un sogno. Storia di Neve un libro magico. Renzo.Montagnoli Raramente mi capitato di leggere un romanzo cos lungo (817 pagine), eppure cos intenso. Vi assicuro che unesperienza altamente coinvolgente, al punto tale che come si inizia la lettura si desidererebbe andare sempre avanti, senza mai fermarsi, per giungere alla fine. Va da s che invece sono necessarie delle interruzioni, anche per riflettere e spunti e motivi ce ne sono in abbondanza. Il teatro della rappresentazione come al solito Erto, il paese natio, ma la vicenda, questa storia di Neve Corona Menin, lunica bimba nata nel gelido inverno del 1919, qualche cosa di straordinario, come del resto lo la protagonista. Sospeso fra realt e fantasia, con escursioni anche nel campo dellhorror, il romanzo ha una forza travolgente, grazie a un testo vitale e particolarmente suggestivo. Neve la parte buona della strega Melissa, tornata nel mondo per porre rimedio ai torti commessi in vita, una specie di santa in grado di miracolare, come in effetti ogni tanto fa, ma vittima della cupidigia del padre teso ad arricchirsi grazie alle straordinarie qualit della figlia, in un egoismo cieco e sordo, che porter a una serie di disgrazie e di delitti di raccapricciante efferatezza. Il contrasto fra lessenza spirituale della fanciulla e la bestialit materiale del genitore riesce a dare allopera quella continuit logica che indispensabile per sostenere limpatto con una storia particolarmente lunga. In questo contesto si inserisce la vita del paese, la coralit dei suoi abitanti nei riti annuali della primavera e dellautunno, nella fienagione e nel taglio delle piante, nelle sere trascorse allosteria, un microcosmo reale, pulsante di umori, anche primitivo, talvolta violento e chiuso, oltre che omertoso. I caratteri dei personaggi, le descrizioni delle stagioni, le pagine dedicate ai rigidi e nevosi inverni sono tutti elementi che nobilitano questo romanzo. Pur se la vicenda di fantasia preminente, si rimane stupiti di fronte alla soavit, quasi poetica, che lautore dedica a immagini della natura, con albe, tramonti, i vortici del fiume Vajont, le cime, i boschi, una sorta di concerto che accompagna tutta lopera. Nellinsieme Corona riuscito a mantenere in adeguato equilibrio la violenza e la bont, lorrore e la nobilt dei sentimenti, un gioco difficile e anche pericoloso condotto tuttavia con mano sicura dalla prima allultima pagina. Chiuso il libro ci si sente come frastornati dalla forza della macchina narrativa, ma solo un momento, perch ci si accorger ben presto che questa splendida storia lascia dentro un senso di grande serenit e di Neve serberemo il ricordo come della parte migliore di ognuno di noi, quella platonica ingenuit infantile non condizionata dalla realt e di grande aiuto per superare gli scogli della vita, pur se rifugiandosi solo in un sogno. Storia di Neve un libro magico. Renzo.Montagnoli
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|