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Lo ammetto, non amo la caccia, non amo uccidere degli animali indifesi, anzi tendo a rispettarli nella loro specificit, e quindi non vedo mai con simpatia un cacciatore. Tuttavia, nonostante questa mia avversione, la lettura di questo libro mi risultata estremamente appagante, forse perch Rigoni Stern riuscito a dare una visione di questa specie di sport del tutto particolare. La lunga marcia sulla neve per avvicinarsi alle prede, il silenzio dei monti nel freddo dellalba, i boschi in cui si svolge la contesa donano un tocco di magia grazie a una vera e propria prosa poetica e danno lidea di un ritorno delluomo alle origini, quando era in armonia con la natura. In questa atmosfera, quasi ieratica, la caccia diventa un rito, in cui luomo e lanimale sono personaggi che si affrontano sullo stesso piano, ognuno con i mezzi di cui dispone, e non sempre chi ha il fucile che ne esce vincitore. E poi non ci sono solo racconti di caccia agli animali, ma altri in cui ricorre la metafora delluomo che in competizione con suoi simili, come nello stupendo Esame di concorso, la ricerca spasmodica di un povero travet di una posizione migliore, la sua caparbiet in un mondo di miseria, i suoi sogni, le speranze, puntualmente deluse, quasi che lautore volesse dirci che in questo mondo di cacciatori le prede non sono sempre lepri o volpi. E a proposito di volpi Oltre i prati, tra la neve un brano in cui uomo e canide fanno a gara in astuzia, in una serie di mosse e contromosse di grande effetto, al punto che viene spontaneo dividere i propri favori fra luno e laltro. Poi ci sono racconti in cui la caccia solo un pretesto per parlare daltro, come Vecchia America, oppure lo straziante Dentro il bosco o il commovente Alba e Franco, un omaggio a due cani del tutto particolari. Non posso per tralasciare Chiusura di caccia, lultimo, che si conclude con alcuni spari nel vuoto, una sorta di sfogo della tensione di cui c un antecedente nel Sergente nella neve, quando Rigoni Stern, ultimo ad abbandonare la postazione in Russia allinizio della ritirata, spara raffiche a casaccio; anche l una liberazione, ma soprattutto il grido di dolore di un uomo che si sente tradito da chi ha avviato quella guerra. Sono due atteggiamenti uguali, ma provocati da diversi stati danimo, e in ogni caso sono la reazione di un uomo al suo destino. Il bosco degli urogalli un altro libro di Mario Rigoni Stern che senzaltro meritevole di essere letto. Renzo.Montagnoli
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