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In questo libro di ben 616 pagine sono ricompresi tutti i racconti che Mario Rigoni Stern ha dedicato al tema della guerra nei suoi precedenti lavori, oltre ad alcuni articoli apparsi su giornali e riviste. Si tratta quindi di unopera tematica omnia ordinata cronologicamente dallautore e infatti ci sono quattro grandi capitoli dedicati, rispettivamente, alla prima guerra mondiale, a quella immediatamente successiva, cio la seconda, alla prigionia e alla resistenza. Perch Stern abbia voluto riunire in un unico volume tutte queste prose penso sia abbastanza evidente; in lui, uomo in completa sintonia con lambiente spontaneo della natura e fratello per indole di tutti gli altri uomini, il ricordo di ci che di orrendo, di tragico e di incivile rappresentato dalla guerra deve essere perpetuato, affinch chi non ha subito, chi non ha sofferto sappia quanto altri, prima, hanno patito. Lintento pertanto chiaramente pacifista e non un caso se lopera uscita nel 2006, dopo la prima e la seconda guerra dellIraq, dopo il conflitto in Afganistan. Posso solo immaginare langoscia di un povero vecchio, scampato alle campagne dAlbania e di Russia e alla prigionia nei lager tedeschi, nel constatare che oggi regna una sostanziale indifferenza verso conflitti che non ci toccano direttamente; e allora solo chi sa, solo chi ha provato sulla propria pelle che cosa significhi una guerra, si deve sentire in dovere di mettere sullavviso, ricordando anni di dolore, vittime che il tempo ha affossato nelloblio. Peraltro, se c un autore che pu scrivere di queste cose, per averle sperimentate direttamente, proprio Stern, di cui non possiamo dimenticare quel capolavoro che Il sergente nella neve, un diario di una campagna militare tragica, pervaso, per, da un grande senso di piet, quella piet che nello scrittore vicentino troviamo sempre presente, perch radicata in lui. E se i racconti della prima guerra mondiale sono il risultato di narrazioni dei reduci al giovane Mario e quelli della resistenza invece sono frutto di notizie orali attinte in loco, cio sullaltopiano, nellimmediato dopoguerra, quelli invece del secondo conflitto e della prigionia sono incisi nellanimo perch esperienze realmente e personalmente provate. In particolare, il periodo di detenzione nei lager tedeschi ha portato alla creazione di pagine di grande bellezza, perch lautore riuscito a tradurre in parola scritta la prostrazione per fame, il senso sempre presente di una miseria materiale e morale che ho potuto constatare solo in un altro testo: Se questo un uomo, di Primo Levi. Tuttavia, se c paura, se esiste uno stato latente di scoramento, negli scritti di Mario Rigoni Stern non c mai odio, perch, lo ripeto, sempre presente la piet, una virt sempre pi rara, ma dimportanza fondamentale per non far precipitare luomo al rango di essere puramente bestiale. Da leggere senzaltro, ma soprattutto da far leggere nelle scuole, perch i ragazzi sappiano, perch le voci mute dei tanti caduti possano rappresentare veramente un monito. Renzo.Montagnoli
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