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Il titolo inganna e del resto Sciascia, se non fosse quel grande scrittore che per la capacit di analizzare fatti e fenomeni nelle loro mille sfaccettature, addentrandosi nellapparenza alla ricerca di una possibile verit, non avrebbe potuto e voluto scrivere una vicenda gialla, ambientata in una Sicilia di epoca indeterminata, di assoluta linearit, in cui la vittima proprio la persona che e lassassino, o meglio i colpevoli, sono quelli che il lettore attento dei romanzi dellautore siciliano si attende. Il racconto, perch trattasi di racconto lungo e non di romanzo, invece estremamente complesso. Tutto ci che a prima vista sembrerebbe di unestrema semplicit invece un gomitolo ingarbugliato, dove personaggi della giustizia e religiosi sono uniti da un unico filo conduttore che quello della criminalit organizzata, insomma di quellorganismo distruttore, frutto di connivenze e di indifferenze, che la mafia. Del resto chi non vede, o meglio chi vede e non parla, riesce ad avere vita lunga, e cos un testimone avr dei vuoti di memoria del tutto provvidenziali che non gli impediranno tuttavia di collaborare con la polizia per pervenire alla soluzione di un pluriomicidio, anche per potersi cos scagionare, in quanto lui stesso sospettato, ma che riconosciuto il capobanda, personaggio dalla doppia vita ed estremamente influente, eviter di svelarne il nome, eclissandosi alla svelta, fuggendo da quel mondo di costante tensione in cui lonesto finisce con lessere sempre la vittima. Veramente indovinati i personaggi, fra i quali emerge per atavico intuito il brigadiere, in eterno dissidio di classe con il commissario, e il professor Franz, che in realt interpreta il punto di vista Sciascia in un dialogo di alto livello proprio con il sottufficiale. Una storia semplice fu pubblicato postumo, dopo la morte dellautore, come lasci scritto anche nelle volont testamentarie. Ma esso stesso, cio questo racconto, un lascito, quasi unammonizione per i posteri sul lento disgregarsi delle istituzioni corrose dal cancro mafioso, al punto da diventarne strumento di conservazione fino a esserne esse inglobate. Come al solito la lettura, pi che consigliabile, vivamente raccomandabile. Renzo.Montagnoli
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