Una fredda città  del nord, seconda guerra mondiale, Frank, nemmeno ventenne, figlio di una tenutaria di un bordello di lusso in un Paese occupato dai nazisti può permettersi vizi che la maggior parte degli adulti non immagina neanche. Annoiato da una vita priva di complicazioni,  con una madre prostituta di cui si vergogna ed un padre che non ha mai conosciuto, Frank vuole dimostrare a tutti di essere un adulto. Decide quindi di uccidere quasi per gioco un soldato nazista e di  mettere in vendita la propria innamorata. Non contento continuerà  a sfidare il mondo finché ormai braccato verrà arrestato e lì convincerà se stesso e gli altri  che è il destino che lo  ha reso un criminale, anche se ormai nulla potrà essere più cambiato. Quanto si tratterà di pagare il conto delle nefandezze commesse, lo farà  peraltro con sorprendente stoicismo, riscattando così la sua apparente vigliaccheria.

Con sbalorditiva sicurezza, Simenon entra nella testa di questo personaggio al limite fra l'abiezione e una paradossale innocenza e intorno a lui fa vivere, fino a dargli una presenza allucinatoria, il mondo della neve sporca, la sordida scena di una città dove tutto è tradimento, rancore, doppio gioco.

Scritto nel 1951, uno dei migliori romanzi di Simenon, ancora risente di quella violenza fine a se stessa che per molti anni risucchio l’uomo qualunque dopo la fine della guerra periodo in cui, per molto tempo, l’uomo credette  che tutto fosse possibile. 

Ancora una volta Simenon  prende,  coinvolge ti trascina dentro le sue storie, una storia, che, come sempre, rimane senza finale fino all'ultima riga. Simenon mai scontato, non finisce di appassionarti. Bello, fa venire voglia di leggerlo in un giorno solo, di diventare un personaggio della storia. Come sempre ha  la capacità di sviscerare le menti umane, sia maschili sia femminili,  e in questo di stupirti ogni volta  pur avendo scritto  così tanti romanzi.

Il romanzo “La neve era sporca” , edito in Italia da Adelphi, è stato  riproposto da Mondadori in tiratura limitata e numerata, nella prestigiosa collana “Medusa” intorno agli anni 90’.

Tania Maffei