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I libri di racconti non hanno mai avuto in Italia una particolare fortuna, il che, soprattutto nellepoca attuale, in cui il tempo sempre breve, appare alquanto illogico. Leggere poche pagine che avviano e concludono un discorso fattibile in ogni circostanza, durante un viaggio in treno o anche fra un bagno e laltro nel corso delle vacanze. Eppure il racconto, lo scritto breve ha sue valenze particolari, ma richiede una capacit di sintesi che non propria di tutti gli autori. E poi ancor pi difficile coniugare lo svago con la profondit del discorso, con quelle riflessioni imposte da un angolo di visuale che potremmo definire a 360 gradi. Sciascia ci riesce benissimo e questa raccolta di brani realizzati per lo pi fra il 1956 e il 1970, oltre a essere godibilissima, ripropone in modo chiaro le ben note qualit dello scrittore siciliano. La fine analisi psicologica, non disgiunta da una attenta indagine sociologica, conducono per mano il lettore a una rivisitazione della Sicilia, ma per estensione, soprattutto dei difetti, dellintera Italia. Del resto, sono brani tutti percorsi dalla sottile ironia di Sciascia, teso a evidenziare i contrasti di unisola dove luce e buio riescono a convivere, dove, appunto, presente Il fuoco nel mare, il titolo dellultimo, una straordinaria favola in cui la metafora appare lucida, pregnante, densa di quel significato che tanto caro allautore. Ma c posto anche per le miserie umane, come quella di Calcedonio Fiumara, divenuto ricco nel tempo al pari del suo egoismo e che teme la morte solo per la fine che possono fare le sue fortune, che non dovranno dare gioia a chi le avr, come gioia non ne ha provato mai nemmeno lui. E che dire poi di Una storia vera, una di quelle cronachette che nelle mani di Sciascia si dilatano fino a diventare lemblema di un popolo che crede ai marziani e non sa che cosa sia la mafia. Nellanalizzare quel presente, nel ripercorrere comuni vizi, si legge poi il futuro, cio loggi, con una denuncia implacabile della classe politica, in eterno contrasto fra lapparire e lessere, una nota ben presente nella visione del mondo da parte di Sciascia e immancabile in tutte le sue opere. Sono racconti che sembrano non percorsi da un filo comune, ma invece, letti tutti, apparir in tutta la sua evidenza il perch possa esistere il fuoco nel mare, il perch si possa essere tutto e il contrario di tutto, in unanalisi attenta, per nulla greve, inconfondibilmente sciasciana. Da leggere, senza alcun dubbio. Renzo.Montagnoli
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