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Mamma mi sono innamorata di un tronista (Anagramma)


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Lalla ha venticinque anni, vive a Roma, divide un appartamento con altre cinque ragazze e, dopo aver preso una laurea e due specializzazioni, per lavorare non trova nessun altra soluzione che quella di accettare la proposta di un'agenzia e mettersi a fare la cubista. Tra le luci delle discoteche e le atmosfere equivoche dei prive, Lalla incontra Simone, per lei un assoluto sconosciuto, per le sue colleghe cubiste un volto reso più che celebre dalla fortunata trasmissione "Uomini e donne" a cui il ragazzo partecipa in veste di tronista. Finalmente assunta come assistente alla produzione di un programma televisivo, Lalla si realizza da un punto di vista professionale e, negli studi di Cinecittà, si imbatte nuovamente in Simone. Questa volta il colpo di fulmine non tarda ad arrivare. Lalla scopre che, al di là delle apparenze, Simone è tutt'altro che un "bello senz'anima" ma un ragazzo sensibile, capace di farla innamorare. Per conquistare l'oggetto dei suoi desideri, Lalla non ha scelta. Si presenta a "Uomini e donne" e inizia in diretta un serrato corteggiamento.
 
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Il titolo del romanzo "Mamma mi sono innamorato di un tronista" potrebbe suggerire un argomento frivolo, leggero e di scarsa profondit. Ma il sottoscritto ha imparato a diffidare delle apparenze. Per tanto, si munito di buona volont e si immerso nella realt proposta dall'autrice Manuela Blasi.
Lalla, ragazza venticinquenne, laureata e plurispecializzata, decide di vivere fuori dalla sua piccola realt cittadina e di trasferirsi a Roma.
Come molti giovani alla ricerca di un posto di lavoro si arrangia come pu. Condivide l'appartamento con altre cinque ragazze ed inizia a fare la cubista nella discoteca Marylin.
Ma le sue ambizioni sono altre. Comincia uno stage con una piccola rete privata, Tele mix, dove viene assunta come assistente di produzione. In quel periodo, trascorso a fare piccoli lavori a Cinecitt, incontra per caso Simone in un bar. Simone un ragazzo che qualche tempo prima gli era stato fatto notare da una sua amica durante una serata al Marylin e fa il tronista alla trasmissione Uomini e donne di Maria de Filippi. Lei se ne innamora (anche se cerca di combattere questo sentimento per via di una precedente delusione amorosa con un tale di nome Andrea che poi si sapr essere un poco di buono).
Nel frattempo gli studi di Telemix sono percorsi da una tensione "che si taglia a fette" per un lavoro molto importante. Sembra che ne vada delle sorti stesse del canale (anche se non si capisce bene il perch) di cosa si tratter mai?
Una notizia bomba su qualche intrigo internazionale? Un'intervista al papa? La comparsa di Padre Pio in un piatto di pizza? No, molto di pi. Una intervista a Maria De Filippi, eminenza grigia (o bionda) di Canale 5.
L'intervista per la nostra Lalla si rivela una ghiotta occasione per farsi notare. Cos prende il coraggio a due mani e si butta nel progetto. Non se ne far nulla, ma questo le permetter di conoscere il tanto desiderato Simone che per sembra quanto mai irraggiungibile visto che la sua permanenza nel trono della celebre trasmissione "Uomini e Donne" volge al termine a favore di Pamela, che poi si riveler (incredibilmente!) un'arrivista che puntava alla sua celebrazione personale (chi l'avrebbe mai detto che in un contesto ingenuo come quello televisivo ci fosse gente cos vile e meschina).
C'e speranza quindi per la nostra eroina che nel frattempo arrivata a combattere nel fango (seppur con il volto travisato da "pantera nera" grazie ad un sapiente lavoro di "Body painting") pur di intravedere il suo adorato Simone.
Infine dopo alcune tribolazioni mentali, la nostra decide di intraprendere la trasmissione come corteggiatrice.
Riuscir Lalla a conquistare il suo Principe Azzurro? Le capacit di seduzione di Simone sono enormi, pieno di espedienti e risorse. Come quando, in uno slancio di originalit che sfiora le vette del genio, regal alla sua "fidanzata storica" un mazzo di rose blu (la loro canzone infatti era una rosa blu, di Michele Zarrillo) accompagnando il "romantico" gesto a questa frase: "Nessuna di queste rose blu come i tuoi occhi". Voi capite che Rodolfo Valentino pu anche andare all' inferno al cospetto di cotanto amante che sfida in poesia perfino il "sommo" Dante. (non ha detto che i suoi occhi sono belli...ha detto che sono blu) insomma, questo Simone non assolutamente da lasciare scappare.
Fatto questo riassunto sulla storia (facendo attenzione a non rovinare la sorpresa sull'avvincente trama) si pu passare ad analizzare il testo anche sotto l'aspetto pi tecnico. La Blasi scrive il suo romanzo mettendo il lettore nella mente della protagonista (anche se "mente" in questo caso sembra un parolone) e piazzandolo "direttamente" nell'azione presente. Uno stile difficile per condurre un intero libro. Una bella sfida, che per l'autrice perde platealmente in partenza. La storia di per s non entusiasmante, in pi la sua scelta narrativa limita la descrizione degli ambienti e delle sensazioni. Il libro insomma una sterile raccolta di pensieri superficiali e poco interessanti.
La storia una fotografia a dir poco sconfortante della nostra attualit. Piena di citazioni su "Francesco Totti e Hillary Blasi (addirittura paragonati ad un certo punto a dei moderni Ranieri-Kelly), corona, mediaset, calciatori, veline e chi pi ne ha pi ne metta. L'autrice, prova (senza successo) a far trasparire la profondit del suo personaggio ma non c' speranza d'avere successo.
Purtroppo neanche lo stile di scrittura della Blasi viene incontro al lettore, ricordando da vicino i diari delle medie. Pieno di punti esclamativi e lettere ripetute all'infinito per dare maggiore enfasi a ci che si dice. (es: "ciaaaaaooooooo!!!!!!!!!!!!!) , risulta fastidioso e infantile; a mio modo di vedere indegno di una qualsiasi pubblicazione. I fatti dimostrano che queste considerazioni non hanno frenato la Newton Compton a pubblicare la storia, esaltandone i tratti scandalistici e piccanti. Una manovra plateale per attirare una massa, non tanto di lettori, quanto di compratori.
La prima pagina un esempio plateale di specchietto per le allodole: "Loro non scappano (i ragazzi ndr): Quando li chiamo corrono, nella speranza che il mio invito si evolva a loro favore. Alle volte, se il morale alle stelle, li cerco,poi quando mi rode decido di tirarmela. Allora scopiamo e non rispondo pi alle loro telefonate."
Se fossi malizioso e cerco sempre di non esserlo, direi che questo incipit non uscito dalla penna dell'autrice, ma da una sapiente rielaborazione editoriale, per attrarre un vasto pubblico di teens con problemi pavloniani di controllo della salivazione. Righe non per niente replicate in quarta di copertina.
Purtroppo il lettore verr tradito dopo poche pagine visto che il personaggio di Lalla lontano anni luce dalla millantata mangiatrice di uomini della quarta di copertina. Si rivela infatti una venticinquenne piuttosto infantile, egoista ed egocentrica, con reazioni spropositate a qualsiasi evento. (Memorabile il suo pianto disperato nella casa degli spettri al Luna Park che non altro che un baraccone pieno di oggetti fluorescenti, nani mostri di cartapesta. Assolutamente patetico).
Il racconto non strappa nessuna emozione. Non una risata o una piccola lacrimuccia. Non un brivido o un sospiro sognante. Ma non il peggio. Nell'intimo una rappresentazione desolante di una povert non solo economica ma anche di prospettive.
Penso di essermi imbattuto in uno dei peggiori libri mai stampati su carta nella storia dell'umanit. La Blasi si sforza in tutti i modi di strappare una risatina al lettore con la spettacolare goffaggine della sua protagonista. Purtroppo si affossa ancor pi nella sterile, banale e noiosa desolazione.
Il suo modo di scrivere appassiona il lettore quanto il "Bugiardino" delle avertenze e controindicazioni del Tavor.
Insomma, avevo cercato di affrontare la lettura sotto l'egida dell'apertura mentale, ma ci che mi sono trovato di fronte ha scardinato qualsiasi difesa. L'abito in questo caso fa il monaco e le apparenze non ingannano. Il libro "" esattamente quello che sembra.
Una polpettina avvelenata da banalit e misera vanagloria. Una sciocchezza immensa intrisa di frivolezza. I sogni di una "velina" qualunque che ha come massima ambizione di essere chiamata da Emilio fede come "Meteorina".
Heinrich Heine, il grande poeta un giorno scrisse "L dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini." Se quel grande e lungimirante personaggio avesse letto questo libro obbrobrioso, la frase che avrebbe lasciato alle generazioni future invece sarebbe stata "hai mica da accendere amico?"


Ivan Eotvos, anche detto Leon8oo3



Leon8oo3

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