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Lautrice narra la storia di una ragazza che lavora come dama di compagnia presso una ricca ed esuberante signora; durante un soggiorno a Montecarlo, incontra un vedovo molto affascinante. Lo sposa e va a vivere nella sua splendida tenuta in Inghilterra. Qui, per, tutto ricorda la moglie defunta, Rebecca, donna bellissima e raffinata, adorata da tutti per il suo carattere brioso: dai mobili che arredano le molteplici stanze della dimora, alla sua camera da letto dove gli armadi contengono ancora i suoi vestiti fino alle regole d gestione domestica da lei imposte che i domestici tuttora osservano. Raggruppando gli scarsi commenti che riesce a strappare alle persone che l'hanno conosciuta, la protagonista ricostruisce faticosamente la personalit di colei che l'ha preceduta. Ma poi si verifica un fatto che ribalta le sue convinzioni e la situazione in modo davvero inaspettato. Lautrice dipinge abilmente i personaggi e gli ambienti perch non si limita alla descrizione puramente fisica ma aggiunge una sottile analisi psicologica basata sullosservazione dei dettagli:
Era una curiosa calligrafia, tutta di sghembo. Una piccola macchia di inchiostro sfregiava limmacolata pagina opposta, quasi che la mano che scriveva avesse scosso impaziente la penna per far scorrere meglio linchiostro. Cosicch sgorgando dal pennino un po pi denso, quel Rebecca risaltava nero e marcato e lalta R obliqua rimpiccioliva le altre lettere. Questo era il salotto di una donna, leggiadro, fragile: la stanza di qualcuno che con amorosa cura aveva predisposto tutti i particolari, anche minimi, dellarredo sicch ogni seggiola, ogni ninnolo, ogni vaso fosse in armonia con il resto e con la propria personalit Strano, riflettei, che quellambiente tanto bello e ricco di colore avesse un che di professionale, di metodico apersi un cassetto a caso; ed ecco di nuovo gli stessi caratteri su un quaderno di pelle il cui titolo Ospiti a Manderley segnalava, divisi per settimane, per mesi, gli ospiti che erano giunti e ripartiti, le camere che avevano occupato, le vivande che erano state loro servite. . Certo ero io la prima a portare limpermeabile colei che laveva portato era alta e snella, aveva le spalle pi larghe delle mie; per me, infatti, era troppo largo e lungo e le maniche mi ricadevano oltre i polsi. Mancava anche qualche bottone. Ella dunque non si era curata di farli riattaccare. Se lo era buttato sulle spalle come una cappa , oppure lo portava cos, aperto, le mani in tasca. Leggendo, si sente il disagio della protagonista, il suo desiderio di compiacere il marito, di gestire i rapporti con la terribile governante che aveva adorato Rebecca. Da questo libro stato tratto il film omonimo diretto da Hitchcock e recitato da Ingrid Bergman; D. Du Maurier ha scritto anche la trama de "Gli uccelli" diretto dal regista citato. MCF
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