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La strana giornata di Alexandre Dumas


Rita Charbonnier Libri


Quella sarebbe stata una giornata come tutte le altre per Alexandre Dumas, se non fosse stato per una bizzarra vecchia che gli aveva proposto di leggergli gli astri per l'anno successivo, il 1844. Dopo i primi convenevoli, infatti, si era accorto che l'indovina non aveva alcuna intenzione di parlargli dell'oroscopo, ma che aveva una storia da raccontare, la propria. Per una volta sarebbe stato lui lo spettatore. Tutto aveva avuto inizio a Modigliana, in Romagna, dove la madre della chiromante, Vincenza, l'aveva data alla luce e l'aveva chiamata Maria Stella. In breve, però, Vincenza si era accorta che l'accenno di chioma scarlatta e i piccoli occhi di cielo della neonata non potevano venire né da lei né da Lorenzo, suo marito, entrambi neri come la pece. Quella non era sua figlia. Ma quando aveva provato a parlare dei suoi sospetti, nessuno le aveva creduto, e Vincenza si era vista costretta a frugare in lungo e in largo la casa, e a chiedere ai vicini; era arrivata addirittura a interrogare il signor Conte. La scoperta sull'origine della bambina era stata sconcertante, ma Vincenza si era confidata solo con la piccola Maria Stella che, dopo tanti anni, aveva deciso di mettere Dumas, il grande scrittore, a parte di quello scandalo che avrebbe potuto minare dalle fondamenta l'intero regno di Francia. Quella era stata una strana giornata per Alexandre Dumas e la storia che aveva udito sarebbe diventata fonte di ispirazione per uno dei suoi capolavori.
 
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Chiappini o dOrleans?
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Dopo aver scritto di Nannerl Mozart, sorella del ben pi noto Amadeus, nel suo riuscitissimo La sorella di Mozart, Rita Charbonnier ha pensato di cimentarsi con un altro personaggio realmente esistito, tale Maria Stella Petronilla Chiappini (Modigliana, 16 aprile 1773 Parigi, 23 dicembre 1843).
Ma se Nannerl era ed tutto sommato un personaggio conosciuto, chi mai questa signora romagnola?
Premetto subito che coloro che ne sanno qualcosa si dividono immancabilmente in convinti assertori della sua storia, oppure in fieri avversari, o anche, come nel mio caso, in scettici.
Questa signora non sarebbe stata la figlia dello sbirro Lorenzo Chiappini e di Vincenza Diligenti, coniugi di umili condizioni, bens di Louis Philippe Joseph dOrleans e di Louise Marie Adlaide de Bourbon Penthivre, di cui il primo era un discendente di Anna dAustria e la seconda di Luigi XIV, insomma il famoso re Sole. Infatti, per ragioni dinastiche e proprietarie, Louis Phlippe aveva bisogno di un figlio maschio, che la consorte, ancora una volta incinta, non riusciva a dargli; dopo laborioso ricerche si trov a Modigliana, grazie alla collaborazione della contessa Camilla Borghi-Biancoli, una gestante, cos quando i due parti avvennero pressoch in contemporanea (una vera e propria stranezza), il maschio nato da Vincenza Diligenti fu sostituito con la femmina di Louise Marie Adlaide, operazione effettuata dietro un generoso compenso al Chiappini.
Poi, le vicende della vita fecero s che il neonato, a cui fu attribuito il nome di Luigi Filippo I, duca dOrleans, diventasse re dei francesi, e che invece la femmina, Maria Stella Petronilla diventasse anchella nobile, grazie al matrimonio con un lord inglese, e, morto questi, a unaltra unione nuziale con un barone russo. Fra laltro, la fanciulla, diventata donna e in et non pi giovane, appreso di questo scambio, cerc inutilmente di farsi riconoscere la reale paternit.
Come possibile rilevare una storia del tutto particolare, anche se non infrequente (gi nel 1850 circolavano voci che Vittorio Emanuele II non fosse il figlio di Carlo Alberto, ma di un macellaio fiorentino, a cui peraltro assomigliava in modo strabiliante). Sono vicende che non possono che appassionare il popolino e che se tradotte su carta nel 1800 costituivano quel genere di romanzi chiamati feuilleton, di cui Alexandre Dumas padre era fra i pi acclamati autori.
E infatti, molto opportunamente, Rita Charbonnier non ha voluto scendere in questo genere, diciamo pure francamente inferiore alla sua produzione, ma, attratta dalla storia e, a quanto mi sembra di aver capito, convinta delle ragioni della protagonista, ha voluto parlarne con uninvenzione letteraria estremamente efficace. In pratica ha creato un incontro fra Dumas e Maria Stella, con la scusa dellastrologia di cui la donna una cultrice, portando i due personaggi a colloquiare, in particolare lei, tesa a raccontare la sua straordinaria vita affinch il grande narratore francese la trasponesse in un romanzo.
Lidea geniale anche perch da un lato c chi convinto assertore delle sue rivendicazioni nobiliari (lei) e dallaltro uno scettico (lui) altalenante fra il credere e non credere, risoluto poi alla fine a non scrivere il romanzo.
Aggiungo, subito, che il libro consta di 368 pagine, ma scritte in modo cos avvincente e per nulla greve, al punto che si leggono quasi tutte dun fiato. E questo uno dei tanti aspetti positivi dellopera, perch ve ne sono anche altri e ben pi importanti. Considerata la capacit di Rita Charbonnier di analizzare lanimo umano, di portare alla luce anche le caratteristiche pi nascoste, semplicemente splendida nel delineare i personaggi, i cui due principali non sono come si potrebbe supporre Maria Stella e Luigi Filippo I, bens la prima e Vincenza Diligenti, quella che pu essere definita la madre adottiva. Da un iniziale rapporto di conflittualit bench la prima non sappia ancora di non essere la sua vera figlia si arriva, attraverso un percorso, anche doloroso, a un riconoscimento di amor filiale, privilegiato rispetto a quello che nasce dalla legittimazione di una nascita, perch il genitore chi ti alleva, chi si prende cura di te, chi capace di confortarti, di riprenderti, di esserti vicino anche da lontano. E veramente ricreata bene la trasformazione di Maria Stella, dallodio verso Vincenza, alla riconoscenza, allaffetto che, se anche forse non ancora amore, comunque un sentimento talmente forte e coinvolgente da riassumersi nel pianto sincero della figlia alla morte di quella madre che, se anche non lha generata, si comunque comportata come tale, nonostante che Vincenza non avesse mai goduto dellamore materno, in quanto allevata in un ospizio di trovatelli.
E un particolare significato ha pure quello dellastrologia, degli oroscopi fatti a Dumas, dei vaticini, di cui comunque precisa Maria Stella non ci pu esser certezza. Indubbiamente gli astri hanno il loro influsso, ma per ognuno di noi esiste un destino che solo in parte crediamo di modificare; quel fato che ci accompagna dallalba al tramonto della vita, che riserva alla protagonista gioie e anche immensi dolori, ma che le riserver la soddisfazione nel suo ultimo periodo di esistenza di scoprire che un genitore adottivo non diverso da uno naturale e che in fondo Vincenza, se non era nobile per origini, lo era senzaltro danimo.
La strana giornata di Alexandre Dumas un libro che resta nel cuore.



Renzo.Montagnoli

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