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Cosa si aspetta il lettore da una raccolta di racconti chiamata Linafferrabile Weltanschauung del pesce rosso? Il lettore con un po di fantasia e di esperienza della buona letteraria retorica, si aspetter la delicatezza e linafferrabilit delle favole, dove il mondo circoscritto a quel che si riflette sulla superficie iridescente di una boccia per pesci e dove si diventa tutti un po smemorati, un po semplici osservatori di ritratti ben scritti e articolati di luoghi, persone, momenti e semplicissime intuizioni. Il lettore che si aspetta questo e che si accinger alla lettura di questa breve raccolta senza grandi pretese, non rester deluso. I racconti ben scritti di Fabrizio Gabrielli altro non sono che favole, storie di vita sapientemente circoscritte a quello spazio ristretto che sono i racconti, dove il tempo e lo spazio per approfondire e scavare a fondo nei cuori e nelle emozioni non c e ci si deve accontentare di subitanee impressioni, presto svanite dallesaurirsi delle parole e dalla dimenticanza di un animaletto smemorino come il pesce rosso. I racconti non colgono che una parte della realt, ma se quel frammento ben scritto pu soddisfare anche i lettori pi esigenti per unora o poco pi di lieto e non impegnativo svago. I racconti che Fabrizio Gabrielli ci confeziona, trasformandoci ora in confidenti, ora in smemorino pesciolini sballottati di racconto in racconto in luoghi e situazioni diverse, sono scritti in tono sempre brillante, acuto, corposo. Una bella prosa sempre un ottimo biglietto da visita e sono di tanto in tanto qualche periodo risultato forzato e inutilmente altisonante. Hanno la leggerezza e la verve di un blog, di un diario ironico e piacevole che non pretende di catturare la vita e metterla in gabbia, ma solo di mutarla, per un momento, e darle un lustro che molti non sognano neppure. E comunque, come ho gi detto, sono racconti ben scritti e si tratterebbe certamente di un blog non convenzionale. Questo non deve far pensare che si tratti di una sorta di diario. Se c una comunanza con i racconti e sono di certo lassoluta vicinanza e il commovente trasporto con cui vengono dipinti, soffusa nella riconoscibile unica mano, che non perde se non per brevissimi istanti la sua limpidezza e la sua (letteraria) pulizia. Linafferrabilit di cui il titolo ci avverte linafferrabilit dei luoghi e delle persone, di cui a distanza possiamo cogliere le sfumature pi esterne, le pi vicine, le pi semplici (anche se molte descrizioni di Gabrielli sono tuttaltro che semplici, ma anzi molto articolate) e linafferrabilit di uno sguardo che osserva e tenta di cogliere, ma non ci riesce mai del tutto e mai del tutto sar spiegabile. E allora pu esserci unintera storia, rapida e ingegnosa, in cui per si perde quella solida profondit che un lettore un po esigente si aspetterebbe, o c un istante, in cui parole ben scelte e centellinate (sono cento parole soltanto per descrivere una vita e cento parola non bastano per coglierla intera. Dobbiamo chiedere un prestito in parole o accontentarci di una visione parziale. Solo i grandi sanno condensare in poche parole lintera esistenza e credo che Gabrielli non sia ancora fra i grandi) donano alle piccole cosa una nuova brillantezza, un gusto dolce e raffinato di cui solo un lievissimo retrogusto di gi visto incrina la, secondo me, sua perfezione (non assoluta, ma contestuale). E una lettura piacevole e non impegnativa. Non cambia la vita (e del resto no credo ne abbia la pretesa) nella sua semplicit. Al lettore esigente non baster e non costituir unepifania. Ma il lettore attento di certo apprezzer il climax che accompagna i racconti pi o meno brevi di Gabrielli, quel climax che li rende sempre pi maturi e sdoganati da una background letterario di cui lautore fa evidente sfoggio. Si delizier di esotismi e neologismi simpatici e divertenti che enfatizzano e ringiovaniscono una frizzante narrazione, apprezzer loriginalissimo titolo che individua la pi calzante definizione per racconti di questo genere, frizzanti e sconclusionati, piacevoli e brevi, divertenti e non impegnativi, smemorati (perch, ahim, avrei sperato di essere sconvolta e in tal modo di portarmeli appresso per decenni). Si render conto, alla fine di tutto, che per quanto piccola, anche questa raccolta ha una sua rivelazione: ci ricorda quanto sia piacevole una parentesi dalle grandi questioni, che ci faccia sentire amati e partecipi di una delicata confidenza, che ci faccia sentire partecipi di un gioco, il gioco del pesce rosso, in cui si raccontano storie, solo per il gusto di farlo, solo per condividere qualcosa, almeno per un momento e poter dire al vicino di casa che anche una tazza con le mucchie pu raccontarci una storia speciale. Magari non la storia del secolo, ma una bella storia di cui nessuno sano di mente vorrebbe privarsi, di tanto in tanto. Hellionor
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