Biografia Alessandro Varaldo |
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Alessandro VARALDO 1876-1953
Nasce a Ventimiglia (Italia) il 25 gennaio 1876. Figlio del savonese Giuseppe Varaldo e della ventimigliese Eugenia Rolando, trascorre la giovinezza nella città natale, dove frequenta il ginnasio, completando il percorso liceale a San Remo. Si trasferisce poi con la famiglia a Genova, dove inizia giovanissimo l'attività letteraria partecipando a "Il primo libro dei trittici" (tipografia Gibelli, Bordighera, 1897), testo d'avanguardia del simbolismo italiano (con i sonetti di Giribaldi, Molfettani e Varaldo), e pubblicando "La principessa lontana" (1898).
Seguono, in rapida successione, volumi di poesia, teatro, critica, saggistica e soprattutto romanzi e novelle. E' intensa la collaborazione con riviste e giornali come La Gazzetta del popolo della Domenica e il quotidiano Il Caffaro.
Scriverà circa sessanta romanzi, trenta lavori teatrali, fra i quali dodici commedie, tre volumi di poesie, tre di critica, un migliaio di novelle, alcuni libri per ragazzi e - secondo i calcoli della Compagnia d'i Ventimigliusi - collaborerà con 136 testate giornalistiche, fra cui alcune in spagnolo e portoghese.
Nei suoi scritti traspare sempre un affettuoso attaccamento alla sua terra natale e oltre ai romanzi come "Mio zio il diavolo", "I due nemici", "La stella di Venere", "La Marsigliese" e "I signori di Nervia", interamente ambientati a Ventimiglia, non c'è volume che non contenga qualche nostalgico riferimento alla sua città. Memore anche del dialetto, collaborerà alla "Barma Grande" con ricordi della sua gioventù: "E Asse", "U mei primu incontru cun Munegu", "A mei grossa descüverta", "U Nervia e u Röia".
Dirige Comoedia, quindicinale di commedie e di vita teatrale, poi rassegna mensile del teatro, pubblicato da Mondadori dal 1919 al 1934.
Fonda nel 1920 la SIAE, Società Italiana Autori ed Editori, che dirige fino al 1928, quando, per disposizione governativa, viene sostituito da un gerarca fascista.
Nel 1931 crea il personaggio del commissario Ascanio Bonichi per il romanzo "Il sette bello", primo romanzo poliziesco italiano a essere pubblicato nella celebre collana dei Libri Gialli Mondadori (con il n. 21) che ha dato origine al genere "giallo" sinonimo di poliziesco-investigativo. Più tardi darà vita anche all'investigatore privato Gino Arrighi.
Nel 1943 assume la direzione dell'Accademia di Arte Drammatica di Roma, succedendo a Silvio D'Amico.
Muore a Roma (Italia) il 18 febbraio 1953, a ottant'anni.
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