| Biografia Annalisa De Simone |
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Annalisa De Simone (L’Aquila, 16 luglio 1983) è una scrittrice, docente e produttrice italiana. Laureata in Scienze Umanistiche, Scrittura e Produzioni dello Spettacolo e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, vive e lavora nella capitale.
Durante gli studi universitari ha scritto il suo romanzo d’esordio "Solo andata" (Baldini&Castoldi, 2013). Con Marsilio ha pubblicato "Non adesso, per favore" (2016), candidato al Premio Strega, "Le mie ragioni te le ho dette" (2017), "Le amiche di Jane" (2018) e "Sempre soli con qualcuno" (2020), finalista ai premi Dolores Prato e Viareggio Répaci.
Collabora con numerose testate, tra cui "Il Sole 24 Ore", "Vanity Fair", "Il Foglio", "Il Messaggero" e "Rivista Studio".
Nel 2017 è stata presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo e nel 2019 membro del Comitato Operativo per le iniziative culturali del decennale del sisma. Ha ideato il “Festival internazionale degli Incontri – Incontro” per favorire il dialogo e la rinascita culturale della città dell’Aquila.
Dal 2020 siede nel Consiglio di Amministrazione di Cinecittà ed è docente e responsabile scientifico del corso di scrittura creativa dell’Accademia Molly Bloom in collaborazione con la Luiss Business School. Dal 2021 collabora con Rai Fiction, dove lavora anche come producer della serie "Mare Fuori 5".
L’Aquila è la città che ha profondamente segnato la sua visione del mondo e la sua scrittura. Cresciuta tra le montagne abruzzesi, ha sempre riconosciuto nel paesaggio della sua infanzia un influsso determinante sulla propria sensibilità artistica e sul modo di percepire il rapporto tra individuo e luogo: una dimensione chiusa, raccolta, quasi introspettiva, che nelle sue opere si confronta costantemente con la complessità e la dispersione della grande città, Roma, dove oggi vive.
Tra i suoi libri si ricordano "Solo andata" (2013), "Non adesso, per favore" (2016), "Le mie ragioni te le ho dette" (2017) e il saggio "Le amiche di Jane. Sopravvissute all’innamoramento con orgoglio e pregiudizio di Jane Austen".
Nel suo romanzo "Sempre soli con qualcuno", De Simone racconta la storia di una donna di trentotto anni che attraversa un momento di sospensione esistenziale. Divisa tra un marito, uomo di successo impegnato nei diritti umani, e un nuovo amore nato in modo imprevisto, la protagonista si trova a interrogarsi sul desiderio di maternità, sulla fine del tempo dell’attesa e sul senso di appartenenza. La scrittrice indaga così una solitudine tipica della contemporaneità — quella di chi, pur vivendo relazioni e legami, resta sempre solo nel proprio cammino interiore.
Il titolo del romanzo, ispirato a un verso di Patrizia Cavalli, racchiude il cuore della sua poetica: la consapevolezza che anche nell’amore più intenso si resta sempre “soli con qualcuno”, abitati dai propri fantasmi, dai desideri e dalle eredità emotive del passato. La madre della protagonista — unica figura genitoriale viva — rappresenta infatti il retaggio affettivo e culturale che modella i desideri e le fragilità della figlia.
De Simone affronta anche temi politici e sociali, ma sempre con uno sguardo esistenziale. La sua scrittura è “politica” nel senso più originario del termine: riguarda la "polis", la comunità, il modo in cui l’individuo si relaziona con il mondo. La sua protagonista, sospesa tra un marito cosmopolita e un amante proveniente dalla provincia e appartenente a un partito di destra, incarna la tensione tra due visioni del mondo: quella colta, progressista e urbana, e quella radicata, conservatrice e “tribale”.
Il freddo — elemento ricorrente nel romanzo — diventa per De Simone un correlativo oggettivo della distanza emotiva e della perdita. È il freddo dell’Aquila, ma anche quello che si insinua nei rapporti umani quando l’amore si trasforma in abitudine o paura.
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