Biografia Camila Sosa villada |
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Camila Sosa Villada (La Falda, 28 gennaio 1982) è una scrittrice, attrice e drammaturga transgender argentina, considerata una delle voci più originali della letteratura contemporanea argentina e LGBT. Il suo romanzo d'esordio, "Las malas" (2019), ambientato tra le prostitute trans del Parque Sarmiento di Córdoba, ha avuto grande successo di pubblico e critica, ottenendo premi prestigiosi come il Sor Juana Inés de la Cruz ed è stato tradotto in numerose lingue.
Nata nella provincia di Córdoba, ha vissuto in diverse città durante l'infanzia. Ha iniziato a travestirsi a 13 anni e fin da piccola sognava di recitare. Ha studiato Comunicazione Sociale e Teatro all’Università Nazionale di Córdoba, lavorando nel frattempo come prostituta, domestica e venditrice ambulante.
Nel 2009 ha debuttato con "Carnes tolendas, retrato escénico de una travesti", un biodramma che fonde teatro, poesia, identità e scrittura autobiografica. Con questa opera si è fatta conoscere nel circuito teatrale nazionale.
Dal 2010 si è trasferita a Buenos Aires, collaborando con il Centro Culturale Ricardo Rojas. Ha recitato nel film "Mía" (2011) e nella miniserie "La viuda de Rafael" (2012). Nel 2013 ha ottenuto il documento d’identità con il suo nome attuale, riconoscendo ufficialmente la sua identità di genere.
Dopo la raccolta poetica "La novia de Sandro" (2015) e il saggio "El viaje inútil" (2018), ha pubblicato "Las malas" (2019), consacrandosi come autrice. Nello stesso anno è uscito anche "Tesis sobre una domesticación", poi rieditato nel 2023.
Nel 2022 ha pubblicato la raccolta di racconti "Soy una tonta por quererte", mentre nel 2025 ha dato alle stampe "La traición de mi lengua" e ha recitato nell’adattamento cinematografico del suo secondo romanzo.
Camila Sosa Villada già a 13 anni si presentava al mondo con il nome di Camila, specialmente nei mesi estivi nella città turistica in cui viveva, dove poteva flirtare con uomini ignari del suo passato. Quel doppio vivere – vestita da ragazza all’esterno e con un’altra “maschera” davanti ai genitori – è durato molti anni, attraversato da tensioni familiari, paure e silenzi. Solo dopo i vent’anni, e con il successo della sua opera teatrale "Carnes Tolendas", il rapporto con la famiglia ha iniziato lentamente a ricomporsi.
Camila ha sempre scritto, sin dall'infanzia, ma per molto tempo non si è sentita autorizzata a definirsi scrittrice. Solo recentemente, e con una coscienza nuova della propria voce, afferma con convinzione la sua identità artistica. Vive tuttora a Córdoba, nel centro della città, nel suo “templo del humo”, dove trova la tranquillità necessaria per creare, lontana dai riflettori internazionali che spesso rifiuta: «Non mi piace viaggiare, mi piace stare a casa mia».
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