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Biografia Camillo Pellizzi
Camillo Pellizzi
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Pellizzi nacque a Collegno, in provincia di Torino, il 24 agosto 1896. Studiò a Pisa dove il padre, illustre psichiatra, fu per un periodo rettore dell'Università. Mobilitato in anticipo rispetto alla leva, fu combattente nella prima guerra mondiale, prima con il grado di sottotenente e poi con quello di tenente d'artiglieria. Visse in prima persona la disfatta di Caporetto. Si laureò a Pisa in Giurisprudenza nel gennaio del 1917, durante una licenza invernale, con una tesi su I poteri di inchiesta del Parlamento, discussa con Santi Romano. Nel 1919 conobbe a Milano, in casa di Margherita Sarfatti, Benito Mussolini e rimase profondamente colpito dalla personalità del fondatore del neonato movimento dei Fasci di combattimento, a cui si iscrisse due anni dopo. Rimase colpito in modo altrettanto profondo dalle conseguenze politiche e sociali dei primi mesi di quel periodo poi passato alla storia come "biennio rosso". La delusione e l'amarezza provate per una certa diffusa ostilità mostrata nei confronti dei combattenti al loro ritorno dal fronte furono tra i motivi che spinsero Pellizzi a trasferirsi in Inghilterra per proseguire studi a lui più congeniali di quelli giuridici. Nel 1920 divenne così assistente presso la cattedra di "Italian Studies" all'University College di Londra, di cui era titolare Antonio Cippico. Nel 1925 divenne lettore e poi, nel 1931, reader. In quello stesso anno conseguì la libera docenza. Nel frattempo era diventato uno dei principali esponenti del Fascio di Londra, alla cui fondazione aveva partecipato nella primavera del 1921. L'anno successivo Mussolini lo aveva incaricato di assumere la corrispondenza da Londra del «Popolo d'Italia», che tenne fino al 1929, quando passò al «Corriere della Sera». Nel 1934 fu nominato titolare della cattedra presso la medesima Università, succedendo così a Edmund G. Gardner, con cui aveva collaborato sin dal 1925. Tenne nominalmente quel posto fino al 1943, ma di fatto lo occupò fino al luglio 1939, dopo di che rientrò in Italia in quanto vincitore del concorso per la cattedra di Storia e dottrina del fascismo dell'Università di Messina. Grazie all'intervento di Bottai, Pellizzi ottenne il trasferimento alla Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze.
Numerose sono le collaborazioni pellizziane a riviste dell'intelligencija fascista, da «L'Italiano» di Leo Longanesi al «Selvaggio» di Mino Maccari a «Critica Fascista» di Giuseppe Bottai, solo per citarne alcune. Da questo contributo particolarmente intenso si può già dedurre l'idea pellizziana di una cultura "interventista" sul piano politico e sociale.5 Tra il 1922 e il 1925 ricoprì in Inghilterra l'incarico di delegato statale per i Fasci di Gran Bretagna e Irlanda, e contribuì alla fondazione dei Fasci di Glasgow, Edimburgo, Newcastle, Cardiff, Liverpool e Dublino. Dal 1926 fu nel comitato promotore per la fondazione del Comitato di Londra della Società Dante Alighieri, di cui divenne presidente il 16 giugno 1930. Tutti questi incarichi testimoniano, oltre ai fruttuosi rapporti intellettuali e di amicizia con i maggiori protagonisti della cultura politica di quegli anni, un fermento di idee e di azione politica concreta, seppure esercitata da un punto di vista "esterno" ma privilegiato, quale poteva essere quello di un italiano residente a Londra. Negli anni del suo soggiorno inglese Pellizzi strinse rapporti di profonda amicizia e stima con Ezra Pound, vero talent scout della cultura di lingua inglese dei primi due-tre decenni del secolo scorso. Tramite per il loro incontro era stato il comune amico Odon Por, esule ungherese, appassionato cultore di studi sociali ed economici e, come Pound, sostenitore di tesi economiche eterodosse. L'amicizia tra Pellizzi e il poeta americano si consolidò negli anni. Nel 1936 il primo recensiva del secondo il volume Jefferson And/Or Mussolini, di cui si apprezzava la capacità di cogliere l'essenza del fascismo. L'amicizia proseguì durante gli anni Trenta e Quaranta e non si interruppe nemmeno con la fine del fascismo e l'internamento di Pound nell'ospedale psichiatrico di Saint Elizabeth a Washington D.C. nel 1946.

Nel 1959 fonda a Firenze la rivista "Rassegna italiana di sociologia", della quale rimane direttore fino alla sua morte (9 dicembre 1979).

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