Recensioni libri

Jurij Družnikov

Jurij Družnikov biografia

Recensione

Foto

Libri


Autori
A B C D E F G
H I J K L M N
O P Q R S T U
V W X Y Z

Scrittori presenti: 20912

Menu

Recensioni libri
News
Autori del giorno
Top20
Le vostre Recensioni
Newsletters
Percorsi Narrativi
I nostri feed RSS
I premi Nobel per la letteratura
Albo d'oro Premio Strega
Albo d'oro Premio Campiello

Biografia Jurij Družnikov
Jurij Družnikov
Modifica bioCronologia

Sono nato nel trentatreesimo anno dell’ormai scorso secolo a Mosca, nel quartiere di Zamoskvoreč’e. Si ritiene che molti dettagli sull’infanzia e sull’adolescenza di coloro che non sono Lev Tolstoj si possano per brevitŕ tralasciare: questi dettagli non hanno quasi alcun rapporto con la letteratura. E mediamente per la mia generazione l’infanzia sovietica trascorreva nello stesso modo. Non riesco a capire come in una stanza di otto metri quadri, un angolo della quale era occupato dalla stufa, trovassero spazio una famiglia e l’indispensabile donna di servizio Manja, che si coricava per terra tra i due letti dei bambini ed il divano dei genitori. Manja mi portava a passeggio per la Piazza Rossa, mi sussurrava: “Laggiů riposa nonno Lenin”. Ricordo lo spavento quando uno sbirro le apostrofň: “Č proibito indicare col dito il mausoleo!” Un altro dettaglio ancora: non mi resta in mente nessun numero telefonico di adesso, non so a memoria il numero del telefonino che ho in tasca, ma ricordo il numero del corridoio di quell’appartamento in coabitazione nella Mosca degli anni Trenta: B1-93-46: me lo facevano ripetere, casomai mi perdessi. A partire dall’etŕ di quattro anni mi hanno insegnato a suonare il violino. Mi portavano in piazza Zubovskaja in un appartamento dove c’erano un gran numero di tappeti e mobili antichi. La madre del futuro direttore d’orchestra Kirill Kondrašin, secondo violino del Teatro Bol’šoj, mi “allenava la mano”. Che splendida prospettiva mi si apriva, e come odiavo il violino! A risolvere il problema ci pensň la Seconda Guerra Mondiale. Nell’evacuazione ad Udmurtia (Votkinsk, Iževsk) imparai a scavare le patate, ad andare a cavallo e a portare i cavalli ad abbeverarsi, nonché a suonare il buben (sorta di tamburino) in un’istituzione che si chiamava “Casa per l’educazione artistica dei fanciulli”. Per tutta la guerra portavo con me Mark Twain sotto forma di Tom Sawyer e due edizioni belliche che erano giunte in provincia: “Il libro del giovane agente segreto” e “Come imparare rapidamente a guidare l’automobile”. Le esplorazioni le facevo nel bosco alla ricerca di bacche e, a causa della mancanza di una bussola, mi orientavo, come diceva il libro, grazie al muschio sugli alberi. Da automobile fungeva una sedia rotta a cui era stata aggiunta la ruota di una carrozzina per bambini. Il ricordo piů chiaro č la fame, quanto sognavo una pagnotta di pane nero che mi venisse data tutta per me da mangiare! Alcuni dettagli di quell’epoca in séguito rientrarono nel romanzo “Il passaporto per ieri”, nel violinista di San Francisco, ma considerare autobiografico questo romanzo scritto sul destino di tre generazioni significa semplificarne l’intero sistema della visione artistica della realtŕ circostante e della fantasia di uno scrittore a mero espediente letterario. A partire dai dieci anni circa ho cominciato a riempire i quaderni di scuola, uno dopo l’altro, di poesie a imitazione di Lermontov. Perché proprio lui, tutt’ora non lo capisco. Ma non č stato comunque inutile, perché una volta cresciuto ho portato queste opere con me durante le scampagnate: su di esse era facile far prendere fuoco alla legna umida. A Mosca tornammo nel ’45. La nostra casa era stata bombardata. Grazie ad una bustarella ci assegnarono un appartamento che non esisteva. Per quindici anni vivemmo occupando un cantuccio altrui. Portavo cenci rattoppati, il cappotto della nonna rivoltato, del quale mi vergognavo molto, ma un altro non ce l’avevo. Eppure misi le mani su una proprietŕ particolare: una macchina per scrivere tedesca Messerschmidt di prima della guerra con le lettere dell’alfabeto russo appiccicatevi sopra. Per un anno accantonai i soldi e la comprai, scassata, in un negozio dell’usato, l’accomodai da me e non me ne separai per metŕ della mia vita. Chissŕ perché, mi piaceva studiare e lo facevo con ardore. Della prosa di Gogol’ ricordavo interi capitoli. Sapevo metŕ dell’Evgenij Onegin a memoria, me la cavavo bene in matematica e fisica. L’inglese l’imparai tramite la BBC: un mio compagno di classe mise insieme un ricevitore a onde corte e l’ascoltavamo per ore e ore. Dopo il liceo venni a sapere che quel bravo artigiano era stato arrestato per spionaggio: il suo vicino di casa gli aveva chiesto di fabbricargli un ricevitore per ascoltare la radio estera, ma si rivelň essere una spia. All’etŕ di quindici anni circa decisi di leggere tutti i classici, soprattutto quelli occidentali. Leggevo senza posa e non singole opere, bensě intere raccolte, dal primo volume all’ultimo. Di fare grandi viaggi non lo sognavo neppure, ma avevo sempre Jack London sotto al cuscino. Poteva passarmi per la mente che quarant’anni dopo mi sarebbe capitato di trascorrere una parte significativa della mia vita nella California del nord, non lontano dalla sua casa e dalla sua tomba a Glen Ellen? Fin dall’infanzia mi č rimasta in mente questa citazione da Jack London: “Meglio essere cenere che polvere. Meglio che la mia scintilla avvampi spegnendosi piuttosto che si spenga nel grigiore. Preferisco essere una meteora che divampa piuttosto che un pianeta eternamente dormiente. Il destino dell’uomo č di vivere, non di esistere. Non ho intenzione di sprecare i miei giorni al solo fine di prolungarli. Voglio cogliere il tempo che mi č stato concesso”... Continua su http://italia.rastko.net

Jurij Družnikov I Libri Biografia Recensione Le foto

Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!

Hai un sito che parla di Jurij Družnikov?
Inserisci il link su zam.it

 

 Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
Pubblica le news

ULTIME NEWS
Le lotte interiori e l'orso di Marian Engel
[24-04-2024]
La primavera silenziosa di Rachel Carson, il primo libro ambientalista che ha cambiato il mondo
[18-04-2024]
Hard Rain Falling: Un Viaggio Dostoevskiano nel Buio dell'America degli anni '40
[15-04-2024]
New York negli Anni '60: Lo Scenario Urbano di Jim entra nel campo di basket di Jim Carroll
[10-04-2024]
La calda estate di Mazi Morris, il romanzo d'esordio hard boiled della scrittrice israeliana Daria Shualy
[09-04-2024]
Le cavie umane nell'Unitŕ di Ninni Holmqvist
[07-04-2024]
Il mondo di Charlie, la saggezza di un ultra centenario
[04-04-2024]
Il ritratto di Adelaida Gigli dipinto da Adrian Bravi
[03-04-2024]
Leggi le altre News


Autori e film 25/04/2024

Nessun Risultato

Tutti gli autori dei film della settimana