Biografia Mario La Cava |
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Mario La Cava, giornalista e scrittore socialmente impegnato, nacque a Bovalino (Reggio Calabria) l’11 settembre del 1908 da una famiglia piccolo-borghese ma amante della cultura: il padre Rocco era un insegnante, la madre Marianna Procopio scrisse un tenero libro che raggiunse fama nazionale, e lo zio Francesco era un medico e un umanista. Dopo gli studi medi e superiori compiuti in Calabria, si laureò in Giurisprudenza a Siena, dedicandosi poi alla letteratura e alla narrativa.
Soltanto apparentemente un Gustave Flaubert di provincia, fu in realtà narratore universale e autore di grande originalità che seppe però mantenersi sui binari del “Classicismo”, pur sensibile alle nuove tecniche dello “sperimentalismo” di inizio secolo, quali l’autobiografia e il frammentismo. Sia come uomo che come scrittore, fu riverito e amato da grandi intellettuali (che videro in lui un maestro autorevole), quali Pannunzio, Alvaro, Moravia, Buonaiuti, Sciascia, Debenedetti, Vittorini, Pasolini e Bonaviri. Dopo un periodo d’oblio, è stato riscoperto grazie al film televisivo di Luigi Comencini, tratto dal suo primo racconto “Il matrimonio di Caterina” (scritto nel 1932 ma pubblicato soltanto nel 1977).
Il suo esordio risale al 1935, quando iniziò a pubblicare su “L’Italiano” (Longanesi) una serie di aforismi di gusto contadino che raccolse poi nel volume “Caratteri” (1939), ristampato più volte (1953 e 1980). I suoi libri sono concentrati sui valori della cultura meridionale e sull’ambiente contadino calabrese, e parlano con sentita partecipazione di gente emarginata e poveri emigranti.
Fu uno scrittore molto prolifico; tra le sue opere principali, sono da ricordare: “I misteri della Calabria” (1952); “Colloqui con Antonuzza” (1954), pubblicato a cura di Sciascia; “Le memorie del vecchio maresciallo” (1958), dedicato ai briganti e alla rovina di alcune famiglie aristocratiche; “Mimì Cafiero” (1959), che narra con stile neorealista una storia criminale; “Vita di Stefano” (1962); “Viaggio in Israele” (1967), ristampato nel 1985; “Una storia d’amore” (1973); “I fatti di Casignana” (1974); “La ragazza del vicolo scuro” (1977); “Terra dura” (1980); “Viaggio in Lucania” (1980); e “Viaggio in Egitto e altre storie di emigranti” (1986). Altri testi furono pubblicati postumi (come “Ritorno di Perri” del 1993), ed esiste ancora molto altro prezioso materiale inedito che aspetta di essere pubblicato. La Cava morì nella sua casa di Bovalino il 16 novembre del 1988.
Di Silvia Iannello
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