| Biografia Michel Nieva |
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Michel Nieva (Buenos Aires, 1988) è uno scrittore, traduttore e docente argentino, tra le voci più originali della fantascienza e del cyberpunk latinoamericano. Laureato in filosofia all’Università di Buenos Aires e dottore di ricerca alla New York University, fin dall’adolescenza ha costruito un universo narrativo distopico popolato da resti post-umani e paesaggi devastati.
Ha esordito nel 2011 con la raccolta poetica "Papelera de reciclable", seguita dal romanzo "¿Sueñan los gauchoides con ñandúes eléctricos?" (2013), in cui fonde la tradizione gauchesca con l’immaginario cyberpunk, dando vita al suo personale “Gauchopunk”. Nel 2018 ha pubblicato "Ascesa e apogeo dell’Impero argentino", parodia borgesiana di "Facundo", e nel 2020 la raccolta di saggi "Tecnología y barbarie", dove analizza la letteratura argentina attraverso la lente della fantascienza.
Nel 2021 è stato incluso da "Granta" tra i migliori giovani narratori di lingua spagnola. L’anno successivo ha vinto il prestigioso Premio O. Henry per il racconto "El niño dengue" ("The Dengue Child"), ambientato nel XXIII secolo tra le spiagge caraibiche dell’Antartide e La Pampa.
Nel 2023 ha pubblicato il romanzo "The Childhood of the World", una distopia ecologica, e il saggio "Science Fiction and Capitalism", in cui denuncia l’appropriazione della narrativa fantascientifica da parte delle élite tecnologiche globali. Nel 2025 i suoi due romanzi maggiori sono stati ripubblicati insieme.
Parallelamente, Nieva ha scritto la sceneggiatura del videogioco 8-bit "Choose Your Own Gauchoide" e ha tradotto dal greco antico, oltre a opere di Faulkner, Angela Carter, James Tiptree Jr. e Philip K. Dick. Le sue opere sono state tradotte in inglese, italiano, bulgaro e portoghese.
Nel suo libro "Fantascienza capitalista" Michel Nieva esplora con lucidità e ironia le contraddizioni del capitalismo contemporaneo, soprattutto quando questo assume i tratti di una distopia tecnologica. Nato in un’epoca segnata dall’accelerazione digitale e dalle crisi globali, Nieva osserva come il capitalismo sia riuscito a immaginarsi come una forza immortale, capace di sopravvivere persino alla scomparsa dell’umanità.
Durante la pandemia, mentre il mondo si fermava e i mercati finanziari continuavano a funzionare in modo automatizzato, Nieva ha concepito l’idea alla base del suo libro "Fantascienza capitalista": un sistema economico che non ha più bisogno dell’uomo per esistere. Da questa intuizione nasce una riflessione sulle utopie e le mitologie del capitalismo tecnologico — dai progetti di colonizzazione di Marte alla digitalizzazione della coscienza — che egli interpreta come narrazioni epiche di salvezza, ma al servizio dell’accumulazione e del potere.
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