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Biografia Oscar D'Agostino
Oscar D'Agostino
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Oscar D’Agostino nacque ad Avellino nel 1901 e si laureò in Chimica a Roma nel 1926. Fu impegnato, dopo la laurea, dapprima nel settore delle pile a secco di una società privata e, successivamente, presso l’Istituto Superiore di Sanità. Dopo queste esperienze egli passò, su segnalazione del prof. Trabacchi, Direttore dell’Istituto di Fisica presso l’Istituto Superiore di Sanità, all’Istituto di Chimica dell’Università di Roma, diretto dal prof. Parravano. A richiesta di Orso Mario Corbino, fu associato, nel corso del 1933, al lavoro di preparazione del materiale radioattivo destinato alle ricerche di Enrico Fermi e dei suoi collaboratori nell’Istituto di Fisica della medesima Università. Inizialmente D’Agostino lavorò, soprattutto, con Franco Rasetti, lo sperimentatore del gruppo, e, successivamente, usufruì di una borsa di perfezionamento a Parigi presso il prestigioso Institut du Radium, fondato da madame Curie. Era il periodo in cui i coniugi Joliot ­Curie avevano scoperto la radioattività artificiale indotta dal bombardamento dei nuclei con le particelle alfa. Dopo un periodo di permanenza presso quella istituzione, il chimico tornò a Roma per pochi giorni, nelle vacanze pasquali del 1934. In quelle settimane Fermi aveva iniziato le sue esperienze sulla possibilità di indurre fenomeni radioattivi, bombardando i nuclei con fasci di neutroni. Perciò questi propose a D’Agostino di non rientrare a Parigi e di collaborare per la parte chimica degli esperimenti. La richiesta fu accolta e Oscar D’Agostino partecipò attivamente all’intenso lavoro del gruppo, che comprendeva, assieme a Fermi, Segrè, Rasetti ed Amaldi. Il compito del chimico nel gruppo di via Panisperna era semplice: indagare, rapidamente e compiutamente, sugli effetti prodotti nell’intera gamma dei 92 elementi naturali, sugli isotopi allora conosciuti e sulla natura dei prodotti che venivano generati. Che fosse delicato e fondamentale questo contributo fu confermato anche in seguito, nel lungo itinerario che avrebbe visto impegnati, in modo particolare, i chimici nel delicato e non facile obiettivo di sciogliere il nodo della possibile scissione, in talune condizioni, del nucleo dell’Uranio. Oscar D’Agostino partecipò quindi a tutte le esperienze del gruppo, dalla scoperta della radioattività artificiale, provocata dal bombardamento dei nuclei con i neutroni, fino al fenomeno, ancora più clamoroso, dei cosiddetti “neutroni lenti”, messo in luce nell’ottobre del 1934. Egli fu interessato a tali ricerche fino allo scioglimento sostanziale del gruppo, avvenuto, alla fine del 1935, per varie circostanze, ma, principalmente, per l’impossibilità di disporre di strutture adeguate, e tra queste, di qualche macchina acceleratrice. Dopo questo periodo esaltante e cruciale per le sorti della fisica nucleare, D’Agostino ritornò al suo lavoro di chimico presso il nascente Istituto di Chimica del C.N.R. dedicandosi, fra l’altro, allo studio dei mezzi di difesa contro gli aggressivi chimici e degli esplosivi. Alcuni contributi suoi non furono resi pubblici per motivi di sicurezza. Successivamente, sciolto il gruppo presso il CNR, egli tornò all’Istituto Superiore di Sanità, dove si occupò dell’impiego dei radioisotopi nelle ricerche biomediche. Va ricordato anche il suo impegno nella sperimentazione e nella normativa sulle sostanze esplosive ed infiammabili. Nel periodo successivo a quello che lo vide impegnato con il gruppo di via Panisperna, va ricordato che declinò l’invito a rientrare nei gruppi di ricerca nucleare, rivoltogli da Edoardo Amaldi, nella fase di ricostruzione del gruppo di ricerca fisica presso l’Università di Roma. Oscar D’Agostino si spense a Roma il 16 marzo del 1975. La sua presenza determinante nel gruppo di Roma fu riconosciuta anche attraverso la partecipazione agli utili del brevetto relativo alla scoperta dei neutroni lenti, con gli altri scienziati italiani. Tale riconoscimento avvenne ad opera del Governo degli Stati Uniti nel 1953

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