Biografia Sean Michales |
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Sean Michaels, nato a Stirling nel 1982, è uno scrittore, critico musicale e blogger canadese di origine scozzese. Cresciuto a Ottawa, ha studiato alla McGill University e oggi vive a Montreal. Ha esordito nella narrativa con "Us Conductors", romanzo ispirato alla vita di Léon Theremin e della musicista Clara Rockmore, che ha vinto lo Scotiabank Giller Prize nel 2014. Il libro è stato anche candidato a diversi premi letterari internazionali. Il secondo romanzo, "The Wagers" (2019), è stato accolto come un’avventura malinconica e originale, mentre il terzo, "Do You Remember Being Born?", è stato definito “estremamente unico” e innovativo dal "Globe & Mail".
Prima della narrativa, Michaels si è fatto conoscere come fondatore di "Said the Gramophone", uno dei primi blog musicali in formato mp3, e come uno dei primi a scrivere di artisti come Arcade Fire e Feist. Il suo stile critico, definito sognante e letterario, lo ha reso una firma apprezzata su testate come "The Guardian", "Pitchfork", "The Wire", "McSweeney's" e "The Globe & Mail", dove tiene la rubrica settimanale "Heartbeats". Ha vinto due volte il Canadian National Magazine Award per articoli pubblicati su "Brick" e "The Walrus", e i suoi racconti sono apparsi su diverse riviste e antologie letterarie.
Oltre alla scrittura, Michaels ha insegnato giornalismo e parlato di industria musicale in varie università nordamericane. Fa parte della giuria del Polaris Music Prize ed è stato coinvolto nella premiazione dei Godspeed You! Black Emperor nel 2013. Ha anche sperimentato il teatro comico formando il duo “Venezuela” con Vinny Francois e recitando nel cortometraggio "Sorry, Rabbi". Durante il discorso per il Giller Prize, ha sottolineato l'importanza di affrontare gli abusi nelle comunità artistiche, invitando a una presa di responsabilità collettiva.
Il suo terzo romanzo, "Do You Remember Being Born?", segna un punto di svolta nella sua produzione: è un’opera che esplora la collaborazione tra un’anziana poetessa e un’intelligenza artificiale, riflettendo sull’arte, la tecnologia e il significato stesso della creatività.
Michaels si è ispirato liberamente alla figura della poetessa americana Marianne Moore, rimasto affascinato dall’aneddoto reale del suo coinvolgimento con la Ford negli anni ’50, quando l’azienda le chiese di trovare un nome per un’automobile. Da questa curiosa convergenza tra poesia e capitalismo industriale, lo scrittore ha immaginato una nuova storia, proiettata in un futuro prossimo, con protagonista Marian Ffarmer: una poetessa anziana alle prese con l’ambigua promessa dell’intelligenza artificiale.
Sebbene Marian non sia Marianne Moore, la sua figura incarna la tensione tra l’arte pura e l’invadenza del mondo esterno. Michaels voleva interrogarsi – e far interrogare il lettore – su cosa accade quando la creazione artistica entra in dialogo con un'entità che imita la creatività senza averne coscienza. Per questo, non si è limitato a scrivere di un’IA: ha "scritto con" un’IA, utilizzando un modello linguistico addestrato sulle poesie di Moore, e inserendo nel romanzo interi frammenti generati artificialmente.
Il risultato è un libro che mescola contenuto e forma: l’intelligenza artificiale non è solo un tema, ma una voce che sussurra tra le righe, in crescendo, fino a contaminare l’intera struttura narrativa. Tuttavia, i capitoli legati al passato di Marian sono scritti solo da Michaels, quasi a voler proteggere la memoria umana da ogni intromissione algoritmica.
Per Michaels, la poesia è la forma d’arte ideale per raccontare questo scontro/incontro: è simbolo del mistero umano, dell’ambiguità e della profondità dell’intenzione. Eppure, nel lavorare con la macchina, si è trovato a mettere in discussione anche la propria arte. Quando l’IA produceva qualcosa di apparentemente bello, si chiedeva se fosse davvero genio… o se fosse il lettore stesso, con le sue proiezioni, a renderla tale. Questa riflessione sulla "creazione di significato" è al centro del libro: quanto dell’arte che amiamo è davvero “intenzionale”? E quanto è frutto della nostra inesauribile capacità di interpretare?
Attraverso Marian, Michaels esplora anche il valore della collaborazione nell’arte – che sia tra uomo e macchina, tra artisti o tra arte e industria. Pur non essendo un romanzo di fantascienza, "Do You Remember Being Born?" appare oggi quasi come cronaca del presente: tanto che l’autore, in fase di editing, ha eliminato ogni riferimento temporale, rendendo l’opera sospesa tra oggi e domani.
Da sempre attento alla musica, Michaels ha scelto per Marian un rapporto più distante con quest’arte, mettendosi alla prova nel descrivere l’ascolto da un punto di vista alternativo al suo. Musicalmente, è stato ispirato da "The Leanover" della band scozzese Life Without Buildings, una canzone tanto enigmatica quanto profondamente umana – come le frasi dell’IA, come la poesia stessa.
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