Scrittura creativa
Scrittura creativa => Anch'io Scrivo poesia! => Topic aperto da: albertogiulini - Dicembre 03, 2011, 08:00:08
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Falsi amici consigliano
Di rinunciare a creare,
sobillano a gettarsi
a laser-raptus nel mondo,
eliminando l’essenziale parola.
Vorrebbero che il creatore
si rassegnasse a veder
seppellito il suo amore.
Falsi amici ci attendono
con trappole e tagliole
al Passo della Morte!
Non voglio che sia eliminata
questa cometa…
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Un mondo durissimo, ma con qualche speranza, testo interessante.
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In effetti il mondo dei poeti è sempre stato molto duro, anche perché essi sono sempre stati dei duri, pur con dolcezza: hanno sopportato di tutto, dal manicomio al suicidio, all'assassinio - e spesso addiritura stoicamente - senza perdere un'ineffabile grazia connaturata. Soltanto negli ultimi venti o trent'anni la poesia ha perduto di spessore e di autenticità, anche a causa di politiche che hanno portato la razza umana verso facili edonismi e spesso degenere forme di spietati business; ma al contempo vediamo quanto il dolore e la violenza siano sempre molto latenti nell'inconscio individuale come in quello collettivo, al punto da esplodere sempre in qualche immane crisi... Quindi tanto vale accettare il dolore in senso planetario, così come il fenomeno della morte, senza infilare la testa sotto la sabbia.
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Il dolore e la morte da sempre sono fedeli compagni dei poeti, a volte troppo! Mi viene in mente Emily Dickinson, forse perché amo molto le sue poesie o anche Sylvia Plath di cui ho letto poco ma, che trovo notevole. Come dimenticare Baudelaire e Rimbaud, onestamente poco allegri, ma pur sempre magnifici poeti.
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Un riverbero
su d'un viso amico e
nel ricordò che sarà
non son più immondizia.