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Topics - Joana

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Laboratorio di scrittura creativa / L'abbandonarsi sulle nuvole..
« il: Luglio 02, 2012, 22:04:38 »
Abbiamo parlato di abbandono, di follia, di deserto.. la prima impressione lascia un po’ a desiderare. Ci sentiamo abbandonati? Qualcuno ci ha abbandonati? O forse abbiamo abbandonato qualcosa.. Già i nostri sogni che crediamo impossibili, come quella foto in cui vedi la tua vita e ti accorgi che era  solo ieri.
Qualcuno vorrebbe sdraiarsi su una nuvola e volare, lasciarsi trasportare leggero ma non crede realmente nel suo sogno. Sarà pura follia veder scorrere il tempo, il resto va da sé, basta volerlo. Io penso, penso, penso finché credo di essere arrivata ad una conclusione e poi mi accorgo che sono solo all’inizio di nuovi pensieri e tutto ricomincia da capo, in fondo è bello cosi è la vita.. Una frase scoperta per caso da qualche tempo è la seguente: ”Pensavo, visto che ti pensavo, di dirtelo senza pensarci e prima di ripensarci” Insomma perché non dire subito quello che ci passa per la mente?
 Silenzio, il vero archè.. Deserto dove le nuvole fanno da sfondo al panorama dell’essere. Guardare la propria ombra e accorgersi che è un estranea. Pensare a Socrate e alle sue ombre, disse: “Per chi vive legato alle ombre solo le ombre sono reali..” Ma nemmeno ci accorgiamo di queste ombre del passato che puntualmente tornano a perseguitarci. Nuvole, libertà o sentirsi  trasportati lentamente verso la vera realtà dove smarrire i propri sogni, per chi ne ha, un po’ tutti, per chi perde la chiave del cassetto senza dimenticarsi però di quei pensieri che ci hanno cresciuti. E ritrovarla sotto le stelle di giorno dove prendere il sole per rivenderlo sembra l’unico scopo. Lasciarsi andare nel mare di un deserto dove i pesci non hanno bisogno d’acqua per vivere..
Pura immaginazione, forse follia collettiva. E l’arte dove sta? Forse ti accorgi di essa quando godi nel minacciare il sole con una pistola ad acqua cercando il vero archè di quel gesto. E l’amore che fine ha fatto? In fondo hai sempre fatto ottima compagnia a te stessa e poi invece un giorno ti sei accorta che è solo insieme a lui che raggiungi la vera felicità, senza confini.. E infine con l’eutanasia si accetta di chiudere non un capitolo ma il libro. E questo ciò che pensavo e ho deciso di scrivere prima di ripensarci. E tutto si può ritrovare..

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Me l'hai sempre detto,fin da quando uscivamo da quei nostri sogni giornalieri..Facendo finta di scriverti in un futuro,sappiamo di certo che ci sarai,ci saremo nel futuro,ma non ora.I nostri corpi usciti dalle schede elettorali,che non si sa mai quali scegliere,troppo uguali ma sono le analogie che ti differenziano.Quello che verrà te lo dirò,un giorno quando questi 2000 saranno solo un lontano ricordo,io verrò a cercarti.Lo sai che farò quella foto e che sono sempre stata un pò lugubre come le ciglia degli hardrave.Ma nonostante le coperte sporche come quei pennarelli rossi Giotto che poi neanche esistevano ai tempi di Giotto,o quei Faber Castel che ti viene il panico a fargli la punta perche sai già che prima o poi finirà,già,finirà..Mi chiedo perchè quella matita non dovrebbe durare per sempre.E quel negozio maledetto,il mio preferito,ti aspetta sempre lì.Sempre con qualcuno di diverso ma aspetta sempre te,come quei cani seduti con aria d'attesa davanti all'acquario.Che non si sa poi se funga da centrale nucleare o camera a gas,serve a zittire i pesci,mi dici.In fondo quella gara d'apnea non l'ho mai vinta..Inutile approvare i miei discorsi che quando a mezzanotte,e già ti sembra folle,ti accorgi che vuoi veramente scrivere,qualcosa di banale,interpretare.Mi dicevi che hanno un pò tutti bisogno di leggersi qualche cavolata alle 5 di mattina.Ho spedito quel postino nel tuo sogno,eppure ha detto che dormivi..oppure il cane ti ha sempre nascosto le lettere.Eppure tornava sempre quel postino,e ogni volta con le stesse notizie:non c'era niente che non andava.Casomai non avevamo neanche capito i motivi.E mi parlavi di quello sport che adoravi tanto,prima ancora di nascere,ho pensato anzi che fosse uno dei tuoi traumi della vita precedente.E dire che ciò mi confortava.Eppure quando aspettavamo quel ora,e tu,tu neanche volevi andare in quella palestra.Potevi saltarlo,come quei canguri che a volte si dimenticano del marsupio o cercano di salutare i nuovi arrivati con i salti in padella. Non era detto che avresti avuto un futuro ma tutti combattono solo x quello,per riavvicinare le ciglia,sempre piu monotone.Mi ricordo,dici,di quella principessa guerriera e dei suoi ossimori che tanto ci dimenticheremo di averla conosciuta.O come quelle voci che cambiano alla tv e ti accorgi di quello sconosciuto che cerca di imitare quel altro sconosciuto.Tanto a noi cosa ce ne dovrebbe fregare?Quello no,ma parlando del tuo sport che adoravi tanto.ripeto,cosa ti è rimasto?Quelle foto,o forse le tue radiografie a colori,che era meglio se ti compravi una canon interiore,che tanto moriremo tutti,ci diceva quel vecchio al supermercato,lui da solo al parco però.E noi,chissà.Poi riguarda tutti,anche per quel cellulare che ogni tanto ti lancia segnali di sfida,irrompe come quei uragani di Nicholas Sparkes che già li vedi dalle copertine,dentro di te..che poi nn so neanche chi sia,nè lui nè io.Forse quando ti arrampicavi sul albero,allora sì che avevamo capito tutto io e te..

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