Autore Topic: Bevono  (Letto 623 volte)

marisa alberti

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Bevono
« il: Novembre 11, 2012, 16:57:13 »
Bevono

Bevono e parlano di felicità.
 Bevono, e si auto-commiserano in un lento suicidio, nella vana speranza di ridere ancora, di più, più di quanto già non riescano a fare.
 Bevono per ritrovare un coraggio mancato, per abbattere muri fatti di odio e sofferenza, per assaporare quella subdola forza che ti scuote le ossa, prima di paralizzarle.
 Bevono e fingono di essersi dimenticati di una vita sbagliata.
 Quella vita brucia ora, urla dentro a un bicchiere che nasconde l’altra faccia di una terra pulita, e che lentamente consuma fino a fare dei propri corpi solo corpi stanchi, polveri di un cielo ancora vivo, ma che di vivo non ha più nulla.
 E hanno così paura della morte …
 Io quella morte la leggo nei loro sguardi,  nei loro occhi, nelle loro bottiglie rotte che gettano disgusto, schifo …
Mi fa schifo tutto questo, è tutto così triste, così deprimente …
 E loro intanto ridono, e bevono, uno, due tre, cento bicchieri di rabbia … ma non trovano gioia, non incontrano esaltazione o furore che sia adesso …
 Il buio li cattura, l’ansia li divora, è tutto un torpore di freddo e paura e il loro bello spettacolo finisce così, improvvisamente, senza applausi … 

piccolofi

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Re:Bevono
« Risposta #1 il: Novembre 13, 2012, 18:07:57 »

Eh, si, Marisa, e' proprio una gran tristezza incrociare vite gettate senza un perche', di gente che, non trovando abbastanza forza di fronte ai mille ostacoli o prove della vita....si abbandonano alla prima falsa ancora, si buttano nella prima facile scorciatoia.
Ma, come tu dici, si paga tutto. E il conto e' talmente salato che, se non se ne esce in tempo, sara' la vita stessa.
Li' per li' ho pensato ai giovani che oggi per divertirsi, e sono troppi, cercano lo " sballo ", ossia l'eccesso e il perdersi per qualche ora.  Ho di recente visto un servizio in tv in proposito, che era desolante. Poveracci !  E neanche capiscono la loro inconsistenza.
Ma tu forse invece volevi parlare dei barboni o di quelli che si trovano emigrati con quasi nulle risorse, o emarginati o disoccupati di qualunque provenienza.
Mi ha colpito molto la tua espressione " polveri di un cielo ancora vivo, ma che di vivo non ha piu' nulla " : solo corpi stanchi, polvere della vita vera che abita dentro.

ciro

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Re:Bevono
« Risposta #2 il: Novembre 14, 2012, 07:26:31 »
Loro si piangono addosso e noi spesso piangiamo su di loro. Non basta.
Bisogna aiutarli, ma non con la nostra considerazione e comprensione a tutti i costi, magari aumentando loro la rendita parassitaria.
Mi riferisco ai giovani naturalmente , spesso giovanissimi, per gli altri si aprono diversi scenari.
Io proporrei di abolire le varie strutture a sostegno degli assuntori di alcol e stupefacenti. Servono a poco e a pochi e se non si muore a volte si guarisce da soli facendo ricorso a forze anteriori. Proporrei invece viaggi da tre mesi ad un anno, secondo la gravità del caso.
Non sto pensando a isole tropicali o agli USA. Magari ci sono già stati e si sono anche annoiati maledicendo i soldi di papà. Penso a quei villaggi dove la vita è una scommessa quotidiana da vincere contro la fame, la sete, le malattie o il macete dei cercatori di diamanti o altre pietre inutili. Anche nel Nord Africa o in Siria potrebbe andare bene, lì si vive leggermente meglio ma si viene torturati e uccisi per un brandello di libertà. Solo toccare con mano  queste realtà potrebbe giovare ai stanchi di vivere che non sanno vivere. Naturalmente in tali luoghi si andrebbe solo in veste di osservatori, non certo per combattere il tiranno di turno. Non chiedo tanto!
Magari trasportare una tanica d’acqua per cinque Km o quattro mattoni per completare un ospedale non sarebbe uno spreco di calorie maggiore di alcune ore in palestra dove si paga pure.
Non sto parlando di punizioni , stiamo pur sempre parlando di malati, anche la mente e l’anima si ammala. E bisogna curarle.
Sono convinto che nessuno tornerebbe dal viaggio come era prima e comunque non peggio di prima. Si accetano scommesse.
Qualche genitore apprensivo o semplice benpensante potrebbe scorgere nella mia proposta un atto autoritario , una prevaricazione, un’agente delle SS nel peggiore dei casi. Il loro pargolo, magari nemmeno trentenne, svegliato molto prima delle solite 14.00 e accompagnato all’aeroporto per raggiungere terre lontane da mamma e soprattutto dalla Play Station. Vera e propria crudeltà. La liberta non si tocca, uccidesse anche i nostri figli. Il nostro amore  e un illimitato aiuto salverà i nostri figli, un giorno. Forse, se non sarà troppo tardi. La proposta dello scrivente è un paradosso nazifascista criminale. Nessun ordinamento giuridico delle civiltà “ evolute”, oserà solo pensare di trasformare la mia idea insensata in legge dello Stato, preferirebbe ripristinare piuttosto le camere a gas, per i pensatori della mia specie. La civiltà va difesa, a tutti i costi.
Forse avete ragione, una tale assurdità non si vede da secoli!
Fino a qualche anno fa, prima dell’avvento dell’esercito di professionisti volontari, qualche maldicenza dice che la volontà scaturisce prevalentemente dalla grave disoccupazione civile, vi era la leva obbligatoria. Tutti ragazzi di sesso maschile dovevano offrire obbligatoriamente una anno o poco meno allo Stato per difendere la patria. L’inosservanza era un reato punibile con il carcere. Non discuto la legge, la difesa della patria, le diserzione ma……
Se per imparare ad uccidere altri uomini, nemici certamente, si poteva essere costretti a passare una anno con il fucile in mano, perché  curare se stessi magari dando una mano agli altri che non hanno tempo di bere  e drogarsi perché annoiati dalla vita, che incece devono difendere con i denti,  è da considerare un’atrocità, una perfida limitazione della libertà?
Chi scrive ha un’idea della libertà di gran lunga superiore a quella di qualunque trattato progressista in materia, pazienza se non sempre è  astratta.

Ciro

piccolofi

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Re:Bevono
« Risposta #3 il: Novembre 14, 2012, 13:47:18 »

Caro Ciro..,
come mi fai sorridere con la tua foga!  Non per spregio, ma perche' ti capisco in pieno e soprattutto capisco che la tua drasticita' e le tue proposte, certo scandalosissime per i " benpensanti " e i cuori teneri, scaturiscono dal senso di frustrazione coniugato alla ribellione per un andazzo sociale idiota che vede, come esito, la perdita di tante vite di giovani, che sia una perdita fisica o morale.
Purtroppo, vedi, come tu certo benissimo realizzi, il vero soggetto colpevole su cui intervenire potendo sono sia le famiglie che la " societa' " ( intesa come mentalita' sociale che affligge sotto le vesti di mollezza i piu' ).
Quei poveri ragazzi che non vedono sotto sotto un gran senso al loro vivere e allora devono inebriarsi, " sballarsi ", darsi emozioni forti quanto artificiali, crearsi delle povere compensazioni..., sono le vittime di una pluridecennale mentalita' lassista i cui portavoce pensano che solo dando dando e dando ( tutto quello che loro non hanno avuto ) si fara' il bene dei figli, dei giovani.
Bisogna dare : soldi, comprensione, permissivismo, tutto.
E sopportare da loro. Tutto.  Poverini, bisogna capirli !
Invece, se giovani di precedenti generazioni che si trovavano ad avere ben poco sono riusciti a darsi una dignita' e costruirsi una vita e' anche perche' i loro genitori e la societa' di cui facevano parte non aveva il mito ottuso e fine a se' stesso della gioventu', a cui bisogna perdonare tutto.
Bisogna perdonare in primis che non abbiano il rispetto per chi li ha generati, preceduti, ha dato sangue e fatica e tutto farebbe ( ahime' ! ) per loro.
Come si fa ad incolpare i prodotti di un'educazione miope, poco aderente alla realta' e magari incline all'utopia e agli sconti?
Loro sono il risultato dell'opera demolitrice di altri.  Demolitrice di valori, per primo quello della dignita' della fatica e del perseguire lo scopo della propria crescita.
Perche' ci sembra bello che esistano degli eterni bambini, coccolati e fragili? Perche' lo si accetta e anzi, nel mammismo nazionale, lo si incoraggia?
Ai bei tempi ( andiamo indietro.. ), il mio moroso di allora, pur figlio di un professore che stava discretamente, avendo finito le superiori ( sottolineo le superiori ) e volendo la macchina, era stato mandato dal padre a lavorare in un cementificio in Toscana.  Non mandato ai lavoro forzati da un padre dall'animo nero, intendiamoci, ma incoraggiato simpaticamente e senza sconti a rimboccarsi le maniche e a guadagnarsela lui, la sua macchina.
Della quale era poi stato ben orgoglioso, come di qualunque altra cosa che si era in seguito costruita nella vita, senza l'aiuto del papa' ne' di nessuno. Stringendo i denti e dandosi da fare.
Lasciando la sua citta' e andando altrove per aver lavoro.
Era diventato un uomo, il che aveva accresciuto non solo la sua autostima ma anche le sue chances.
Va beh, qua ho..esondato, ma volevo solo sottolineare come certi problemi abbiano radici a monte, ben individuabili, anche se certo non ho la pretesa che gli unici motivi di una piaga come il bere per stupida inconsistenza siano quelli da me detti.
Pero' qualcuno un po' piu' in alto di me dovrebbe pensarci, a cercare di orientare socialmente verso valori non " vecchi ", ma da riscoprire, sia pur adattandoli ai tempi.
E' bello che un giovane, proprio perche' giovane, ossia nel pieno delle sue energie non solo fisiche ma anche emotive ed interiori, e' bello che possa fare una vita decente anziche' da larva che ci troviamo a commiserare senza andare piu' in la'.  Come ha fatto capire Ciro.

ciro

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Re:Bevono
« Risposta #4 il: Novembre 14, 2012, 18:27:03 »
La mia proposta di rimedio era chiaramente riparatrice. Riparatrice di quello che tu, Giuliana, hai ben illustrato sia  per quanto riguarda un'educazione lassista e buonista e sia per il " farsi da solo", che nellla peggiore dei casi genera autostima e dignità.
Sono  lieto che per te vedere un  ragazzo lavorare sodo non sia un'atrocità, una cattiveria, una vendetta a volte. Questi ragazzi, non tutti per fortuna, più li abbiamo riempiti di futilità e più li abbiamo svuotati di sotanza.
Certo bisognava iniziare dalla famiglia ma ce ne siamo accorti troppo tardi. Lo Stato, meno ricattato emotivamente, può agire più facilmente. Basterebbe fare quello che è veramente utile, la mia proposta può competere con altre migliori certamente. L' importante che non si inchini a questo deviante  perbenisno proprio di tanti intellettuali solo per autoconsacrazione  ma utili a creare una facciata che può tornare sempre utile, anche in fase elettorale. Pane al pane e vino al vino sono demagogia, populismo, ignoranza, poco importa se intere generazioni crescono male e moriranno peggio. Meno Sparta e meno Atene, il giusto mezzo.

Ciro

nihil

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Re:Bevono
« Risposta #5 il: Novembre 14, 2012, 18:51:35 »
sì, qualcuno butta via la virta per recitare in un teatrino diverso. Ma diverso da cosa? E' sempre lo stesso, sempre il solo e unico che si chiama vivere. E così, da protagonisti, diventano comparse! :(