Autore Topic: A proposito del modo di far politica  (Letto 283 volte)

Faber

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A proposito del modo di far politica
« il: Gennaio 24, 2013, 18:58:52 »
Proseguendo nella nostra disamina, relativamente al da farsi o (finalmente!) a ciò che si dovrebbe fare per cambiare i metodi della politica e nella testa di chi la fa (o la dovrebbe fare con la pretesa di rappresentare gli interessi del Paese: cioè i nostri!) Massimo RIVA scrivendo dalle pagine de "L'Espresso" così preconizza:
"IN PARTICOLARE , si segnala che uomini di Pechino sarebbero interessati a realizzare un investimento ingente per la riconversione dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni alla periferia di Milano: quella, per intenderci, che è al centro dei guai giudiziari di Filippo Penati. Premesso che è ottimo servizio da parte dei nostri 007 quello di monitorare gli appetiti economici esteri verso beni italiani, non si vorrebbe che anche il caso specifico di Sesto diventasse motivo per un'altra e insensata crociata patriottica. Magari piovessero soldi dalla Cina per una grande operazione urbanistica che risollevasse dall'abisso la seria crisi edilizia in atto. Anche perché, se c'è un ambito nel quale la potestà di controllo dei poteri pubblici è massima e pervasiva, questo è proprio quello del settore immobiliare: in termini di cubature concesse, di destinazioni d'uso, di vincoli ambientali sugli spazi verdi e così via. Di allarmante ci può essere solo il rischio che i cinesi si mettano a fare concorrenza agli italiani anche sul piano di buste e bustarelle. Ecco che cosa dovrebbe semmai impensierire gli alfieri del tricolore.

C'è, quindi, un salto di qualità da compiere nella politica di difesa degli interessi strategici del paese. Si tratta di superare l'idea secondo cui lo Stato può farsi valere soltanto esercitando il diritto di proprietà come un qualunque privato per approdare a una visione in cui l'autorità pubblica afferma il suo primato attraverso una disciplina ben temperata degli affari e del mercato. Solo il passaggio dallo Stato padrone allo Stato regolatore è la chiave per distinguere i veri patrioti dai farabutti. La dottrina dei campioni nazionali, infatti, ha il non lieve difetto di tradursi sempre in una tassa occulta a carico del contribuente/consumatore."

Credo che da questo articolo del giornalista Massimo RIVA, si possa partire per una "chiacchierata" tra noi...Che ne pensate?
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Nuvolone

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Re:A proposito del modo di far politica
« Risposta #1 il: Gennaio 24, 2013, 20:56:19 »
Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
(Dante, Purgatorio, Canto VI, vv 76-78)


Sarà sempre questo il destino dell'Italia?
« Ultima modifica: Gennaio 24, 2013, 21:06:10 da Nuvoletta »

nihil

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Re:A proposito del modo di far politica
« Risposta #2 il: Gennaio 25, 2013, 08:32:10 »
se bisognerà ingoiare i cinesi, lo faremo; non ho nulla contro di loro, ma la nostra industria sta diventando sempre meno nostra. Secoli fa a Milano fu venduta la Singer, tutti tirarono un sospiro di sollievo, i lavoratori pensavano di essere al sicuro. Il compratore rase al suolo la fabbrica e ci fece un quartiere abitativo. Da allora il mio timore è rimasto che le fabbriche facciano tutte questa fine. Ora, io non so se alla Falck ci sia lo stesso problema, se sia sempre in produzione, ma dei compratori mi fido sempre meno. I buoni samaritani sono evaporati da tempo.  :-\

Nuvolone

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Re:A proposito del modo di far politica
« Risposta #3 il: Gennaio 26, 2013, 13:58:53 »
Manco io ho nulla contro i cinesi benché oggi bisogna chiarirlo e premetterlo ad ogni discorso, pena l'essere tacciati di razzismo o altre sciocchezze del genere. E quello ci manca per completare il quadro dello sfruttamento e deturpazione del nostro territorio. I laboriosi e intraprendenti cinesi stanno scoprendo adesso l'arricchimento conseguente la speculazione, noi la conosciamo già e ne abbiamo le scatole piene sapendo benissimo quali sono le amare conseguenze.  Andassero a sfruttare il territorio loro che è molto più vasto e bisognoso del nostro. Peccato che noi italiani siamo così: manchiamo di quel sano orgoglio che ci avrebbe impedito, ad esempio, di perdere tante prestigiose industrie che erano l'invidia di tutto il mondo, a cominciare dalla Olivetti. La conoscete la storia della Olivetti?
« Ultima modifica: Gennaio 26, 2013, 14:05:39 da Nuvoletta »

Faber

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Re:A proposito del modo di far politica
« Risposta #4 il: Gennaio 26, 2013, 20:11:14 »
Si, certo. Ho prestato servizio in Piemonte per 21 anni. Conosco bene la capacità imprenditoriale dei piemontesi, il loro orgoglio di esserlo (e a ragion veduta), la loro rabbia per aver perso una grande realtà di quel territorio: l'Olivetti.
Sono perfettamete in linea con il tuo pensiero, cara Nuvoletta...
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