Autore Topic: palcoscenico della vita ?  (Letto 435 volte)

Doxa

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palcoscenico della vita ?
« il: Aprile 22, 2013, 20:51:05 »
Negli aforismi il nick “Platino ha scritto: "Ognuno è attore sul proprio palcoscenico della vita, ma il destino unico spettatore."

E di rimando Nuvola ha scritto: “La vita è un palcoscenico e noi siamo gli attori: peccato che non siamo noi stessi a sceglierci il ruolo da recitare.

Nel teatro antico gli attori usavano anche le maschere per identificare lo stereotipo delle varie tipologie umane. E sin dall’antichità il tema dell’essere e dell’apparire fa parte della riflessione filosofica, perché  rappresenta una parte di ciò che cerchiamo di perseguire.

Lo scrittore Luigi  Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934,  nel suo romanzo "Uno, nessuno  e centomila" spiega come una persona possa indossare centomila maschere nella vita ed apparire agli altri diversa da come è realmente. Il comportamento influenza la scelta fra l'essere e l'apparire: essere se stessi non è facile quando  le circostanze esterne inducono ad "apparire".

Il titolo del romanzo pirandelliano è una chiave di lettura della tematica dell'identità. Il protagonista, Vitangelo Moscarda, è davanti allo specchio, simbolo dell’io davanti a se stesso, e scopre di vivere senza "vedersi vivere". Insegue l’ estraneo che è inscindibile da sé, che l’alterità conosce in centomila identità differenti. E’la storia di una consapevolezza che si va man mano formando: l'individuo non è Uno e  la realtà non è oggettiva.  Vitangelo passa dal considerarsi unico per tutti (Uno, appunto) a concepire che egli è un nulla (Nessuno), attraverso la presa di coscienza dei diversi se stesso che via via diventa nel suo rapporto con gli altri (Centomila). In questo modo la realtà perde la sua oggettività e si sgretola nell'infinito vortice del relativismo.

Nuvolone

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Re:palcoscenico della vita ?
« Risposta #1 il: Aprile 22, 2013, 23:29:08 »




...del relativismo.
Quando si dice la fissazione !  ;D

nihil

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Re:palcoscenico della vita ?
« Risposta #2 il: Aprile 23, 2013, 09:36:19 »
credo che abbiano regione sia Nuvola che Platino. Siamo attori obbligati a scegliere una parte nella recita scritta da altri, e a volte sono gli altri che recitano in quella scritta da noi. Abbiamo ruoli diversi che possiamo interpretare a seconda delle nostre capacità e sensibilità. Spesso aspettiamo un applauso, più spesso riceviamo una ciabattata, ma così è la vita.
Sono le ciabattate alla fine che ci cambiano, ci insegnano ad adeguarci, a cercare una sintonia, ma anche a non cedere alla comparsate e ad isolarci. Insomma anche le ciabattate hanno un ruolo, ma solo quello che noi siamo disponibili ad accettare.
« Ultima modifica: Aprile 23, 2013, 09:38:37 da nihil »

Doxa

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Re:palcoscenico della vita ?
« Risposta #3 il: Aprile 24, 2013, 14:13:58 »

 relativismo.
Citazione
Quando si dice la fissazione !  ;D

 ;D :P :mah: :top:

Ho evidenziato la parola relativismo proprio per suscitare la tua reazione. Infatti mi hai fatto ridere.

Il tuo assolutismo esalta il mio relativismo.  abow :D

Il relativismo fu "il cavallo di battaglia" di Benedetto XVI col quale scagliarsi contro i non credenti. E  lui l'ispiratore dei "miei versi soavi"; i suoi documenti sul relativismo mi "eccitano" a scrivere sull'argomento e mi accingerò all'incombenza appena potrò, ma  nella sezione scienza.   E lì aspetto te, Nuvola di fuoco  :prtr: :dsew: per essere bruciato nel biblico "roveto ardente"